No alla privatizzazione di Poste Italiane: a Catanzaro il 18 maggio sit in di protesta

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La sede europea di Poste Italiane
  15 maggio 2024 11:13

Poste Italiane è la più grande Azienda di servizi del nostro Paese, non solo per le sue dimensioni, per la presenza sull'intero territorio nazionale e per i suoi asset strategici, ma anche e soprattutto per la sua autentica funzione sociale che costituisce, da oltre 150 anni, un elemento fondamentale di garanzia e sviluppo all'interno del sistema Paese e delle relazioni che intercorrono tra Azienda, istituzioni e cittadini. Tutte le decisioni politiche e di mercato che la riguardano, coinvolgono inevitabilmente anche icittadini e le loro tutele.

Poste Italiane è anche una delle aziende più redditizie del panorama italiano e produce utili di bilancio consistenti e consolidati nel tempo. Ogni anno, attraverso le quote azionarie detenute dal MEF, entrano nelle casse dello Stato importanti risorse.

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Per questi motivi, la recente decisione del Governo di voler cedere ulteriori quote di Poste desta enorme perplessità e preoccupazione, da un lato per il saldo negativo nel bilancio dello Stato (dalla privatizzazione si prevedono introiti per max 3,5 mld di euro,una goccia nel mare del debito pubblico italiano, azzerati in pochianni dalle mancate entrate future) e dall'altro per le pesantissime ripercussioni negative per i cittadini, per le fasce paù deboli della popolazione (soprattutto dei piccoli comuni) e per i lavoratori, in termini di qualità del servizio e livelli occupazionali. Cose queste che in Calabria, dove troppo spesso diritti ed investimenti vengono dirottati altrove, potrebbero essere devastanti.

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Un'operazione che presenta solo risvolti negativi. Consegnare Poste Italiane in mano a gruppi immobiliari e fondi stranieri significa:

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- privare lo Stato di importanti entrate economiche future,

- consegnarein manistraniere ilrisparmio degli italianied esporre dati sensibili a rischi non prevedibili,

- pregiudicare la funzione sociale di Poste Italiane e, di conseguenza, privare icittadinidi servizi essenziali oggi forniti anche nei luoghi più remoti del Paese,

- mettere a rischio migliaia di posti di lavoro.

Per tutte queste ragioni i sindacati di categoria hanno previsto una mobilitazione per sensibilizzare l'intera cittadinanza sui rischi di tale operazione di "svendita" di Poste Italiane attraverso un presidio, giorno 18 maggio, dalle 10.30 alle 12.30, davanti alla Prefettura di Catanzaro (giardini adiacenti alla Basilica dell'Immacolata).

 

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