di ELENA BOVA*
Gli ultimi dati che giungono dalle pubblicazioni della stampa di settore sul variegato fenomeno italiano della de-carbonizzazione e delle produzioni di energia elettrica da fonti rinnovabili, fanno trasparire una situazione a dir poco confusa e allarmante. Questo settore è diventato terra di conquista e al suo interno si muovono operatori industriali facenti capo a holding multinazionali, e loro fiancheggiatori italiani più o meno istituzionali e più o meno cointeressati a far cassa, che senza alcuno scrupolo antepongono il proprio profitto alla necessità, invece, di realizzare una equilibrata e intelligente transizione energetica e, di conseguenza, una transizione ecologica rispettosa della natura, della cultura, dell’ambiente e del paesaggio.
Un quadro di per sé preoccupante che, nel nostro Sud Italia e in Calabria in particolare, assume le tinte fosche e drammatiche di un vero e proprio assalto ai nostri territori e, adesso, anche ai nostri mari. Un’aggressione contro la quale la classe politica calabrese ha abbassato le armi, se mai le avesse imbracciate, permettendo la deturpazione e devastazione di vaste porzioni delle nostre aree boschive e forestali e di macchia mediterranea e l’occupazione indiscriminata di interi versanti montuosi e di suggestivi crinali, fin’ora simbolo della millenaria storia della Calabria e del suo humus sociale, culturale e ambientale e, adesso, emblema di uno stupro naturalistico senza precedenti.
Tutto ciò, si badi, in una regione, la nostra periferica ma già abbondantemente sfruttata Calabria, che con gli impianti attualmente funzionanti produce energia elettrica in misura maggiore rispetto ai propri fabbisogni interni e, nel campo delle FER – Fonti Energetiche Rinnovabili di origine eolica, fotovoltaica ed idroelettrica - con gli impianti già installati e funzionanti consegna alla rete nazionale, e quindi alle altre regioni italiane, quantitativi di energia elettrica ben superiori rispetto alla quota fissata dall’Unione Europea e dal Governo italiano come obiettivo per il 2030.
L’Associazione Italia Nostra - contrariamente ad altri sodalizi quali Legambiente, WWF e FAI che ufficialmente si sono dichiarati favorevoli all’installazione di mega impianti eolici nei nostri mari - ritiene che le rinnovabili possano rappresentare una risorsa per contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico; a condizione che gli impianti vengano realizzati in contesti di buona integrazione con il costruito e il paesaggio e non siano, invece, progetti meramente speculativi che, soprattutto nelle regioni del Sud Italia, hanno devastato grandi tratti di paesaggio.
E’ per queste considerazioni che accogliamo con grande compiacimento l’approvazione, lo scorso 5 dicembre 2023, del Consiglio Comunale di Catanzaro di una importante ed articolata risoluzione che era stata presentata, con elevata consapevolezza ambientalista e grande significato politico, dalla consigliera Daniela Palaia, con la quale ci complimentiamo.
La risoluzione, approvata all’unanimità, esprime un chiaro dissenso della Città di Catanzaro verso la costruzione di un Parco eolico marino off-shore al largo della costa ionica, tra Isola Capo Rizzuto e Monasterace – impianto contro cui Italia Nostra Catanzaro e lo stesso Comune di Catanzaro avevano già proposto opposizione alla Capitaneria di Porto di Crotone - e impegna il Sindaco Fiorita e la sua Giunta affinché l’amministrazione di Catanzaro si ponga come capofila di una serie di azioni mirate a manifestare una posizione di netto dissenso rispetto al progetto, coinvolgendo i Comuni interessati nell’ottica di costruire un fronte comune che miri a tutelare, valorizzare e rispettare le sensibilità e le peculiarità di tutti i territori coinvolti.
Noi di Italia Nostra sappiamo quanto sia gravoso contrastare le prepotenze e le ingiustizie della pubblica amministrazione, di fronte alle quali non ci siamo mai arresi; ci sentiamo, pertanto, di proporre la nostra collaborazione all’amministrazione Comunale di Catanzaro per raggiungere lo sperato successo.
*Presidente Italia Nostra Sezione di Catanzaro
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