No del Tribunale di Catanzaro alla confisca dei beni degli eredi di Ribecco chiesta dalla Dda

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Il tribunale di Catanzaro
  09 gennaio 2024 17:02

Con Decreto depositato l’8 gennaio 2024 il Tribunale di Catanzaro, Sezione Misure di Prevenzione, ha rigettato la proposta di confisca avanzata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti degli eredi di Antonio Ribecco, già indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso nell’operazione “Malapianta - Infectio” e deceduto nell’anno 2020 nella Casa Circondariale di Voghera per contagio da Covid-19.

Oggetto del sequestro in via d’urgenza erano stati numerosi immobili, ubicati in San Leonardo di Cutro (Kr) e in Perugia, oltre a libretti, conti correnti bancari e un Hotel Ristorante, che ora ritornano nella disponibilità dei legittimi proprietari. 
Secondo la proposta, sostenuta sulla base di una articolata e complessa attività di indagine patrimoniale della Polizia Giudiziaria, i beni sequestrati agli eredi e ad alcuni soggetti terzi, pure destinatari della misura ablativa, si sarebbero dovuti ritenere in realtà provento di attività illecita e nella disponibilità indiretta del proposto, poi deceduto, oltre che sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati dai singoli intestatari formali.

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Di diverso avviso il collegio dei difensori, composto dagli Avvocati Luigi Falcone, Francesco Iacopino e Tiziano Saporito, i quali, con l’ausilio di indagini difensive e di una corposa e documentata consulenza tecnico-contabile, a firma del Dott. Ercole Antonio Palasciano, hanno dimostrato, per ogni cespite in sequestro, la liceità delle acquisizioni patrimoniali e l’effettività della titolarità del bene in capo al singolo assistito. Il Tribunale, con motivazione analitica, corredata da importanti principi di diritto, ha accolto integralmente le deduzioni della difesa degli eredi del proposto e dei terzi interessati, respingendo in toto la proposta di prevenzione patrimoniale avanzata nei confronti degli eredi di Ribecco Antonio, con restituzione in favore dei legittimi titolari dei beni e dei rapporti finanziari, bancari e postali in sequestro.

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