"E dell’altro ieri una notizia passata, purtroppo, piuttosto in sordina, specie a causa dei terribili venti di guerra che soffiano su Israele. Eppure, come donna oltre che in qualita` di Consigliera di Parita` della Provincia di Catanzaro, sento di esprimere il mio plauso per il Premio Nobel per l’Economia assegnato quest’anno all’economista statunitense Caludia Goldin, Pofessor of Economics all’Universita` di Harvard, che e` stata premiata per i suoi studi sul gender gap. E’ la terza donna ad avere vinto il prestigioso premio ma e` la prima ad averlo vinto da sola!
Lo scrive in una nota la Consigliera di Parita` effettiva della Provincia di Catanzaro, Elena Morano Cinque.
"Si legge nella nota dell’Accademia Reale delle Scienze di Stoccolma che l’economista statunitense e` premiata "Per aver fatto progredire la nostra comprensione dei risultati del mercato del lavoro femminile e perche´ ha scoperto i fattori chiave delle differenze di genere nel mercato del lavoro”. Posso dire, senza tema di smentita, che la ricerca della Goldin e` da anni uno degli strumenti di conoscenza primari e piu` autorevoli utilizzato a livello mondiale per comprendere i processi di gender gap. Chiunque se ne sia interessato, almeno a livello scientifico, ha avuto modo di leggere qualcuna delle sue innumerevoli pubblicazioni. La ricerca di Goldin copre un'ampia gamma di argomenti, tra cui la forza lavoro femminile, il divario di genere nei guadagni, la disuguaglianza di reddito, il cambiamento tecnologico, la coeducazione nell'istruzione superiore; i cognomi delle donne dopo il matrimonio come indicatore sociale; il nuovo ciclo di vita dell'occupazione femminile.
Le donne, si legge, ancora, nelle motivazioni dell'Accademia svedese, "sono ampiamente sottorappresentate nel mercato del lavoro globale". "Comprendere il ruolo delle donne nel mondo del lavoro e` importante per la societa`. Grazie alla ricerca innovativa di Claudia Goldin, ora sappiamo molto di piu` sui fattori sottostanti e sulle barriere che potrebbero essere affrontate in futuro",
Mi piace ricordare uno degli studi piu` noti della Goldin che ha dimostrato che la partecipazione femminile al mercato del lavoro, negli ultimi 200 anni ha formato una curva a U: ovvero, la partecipazione delle donne sposate e` diminuita con la transizione da una societa` agricola a una industriale all'inizio del XIX secolo, ma poi ha iniziato ad aumentare con la crescita del settore dei servizi all'inizio del XX secolo. Goldin ha spiegato questo andamento come il risultato di un cambiamento strutturale e dell'evoluzione delle norme sociali relative alle responsabilita` delle donne nei confronti della casa e della famiglia. Infatti, nel corso del ventesimo secolo, i livelli di istruzione delle donne sono aumentati costantemente e nella maggior parte dei Paesi ad alto reddito sono oggi sostanzialmente superiori a quelli degli uomini. Eppure, nonostante la modernizzazione, la crescita economica e l'aumento della percentuale di donne occupate nel XX secolo, il divario retributivo tra donne e uomini non si e` praticamente mai colmato. Storicamente, gran parte del divario di genere nei guadagni potrebbe essere spiegato dalle differenze di istruzione e dalle scelte professionali. Secondo Goldin, parte della spiegazione, infatti, risiede nel fatto che le decisioni in materia di istruzione, che influiscono sulle opportunita` di carriera di tutta la vita, vengono prese in eta` relativamente giovane. In buona sostanza, se le aspettative delle giovani donne sono formate dalle esperienze delle generazioni precedenti - ad esempio delle loro madri, che non sono tornate al lavoro finche´ i figli non sono cresciuti - lo sviluppo sara` lento.
In conclusione, ottimo e pienamente condivisibile il monito finale della Goldin - che anche noi, molto piu` modestamente, andiamo ripetendo da sempre - UGUAGLIANZA DI GENERE ED EQUITA` NELLA COPPIA DEVONO MARCIARE INSIEME.
Pari opportunita`, infatti, non deve mai essere inteso come una sorta di assurda “lotta” tra i sessi, ma essi dovrebbero accompagnarsi e sostenersi reciprocamente, tutto questo non solo per un generico “mondo migliore” ma anche, come dicono gli economisti, per il raggiungimento di un reale e concreto aumento del PIL mondiale.
l riconoscimento della Goldin deve far riflettere soprattutto i Paesi come l’Italia, che restano fanalino di coda in Europa per il lavoro delle donne, come ha confermato venerdi` scorso l’Istat nel rapporto sui “Livelli di istruzione e ritorni occupazionali. Anno 2022”: il tasso di occupazione femminile e` molto piu` basso di quello maschile (57,3% contro 78,0%) e il divario di genere e` aumentato anziche´ diminuire".
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