Giusto qualche correzione e poco più. L'esame della proroga della proroga di sei mesi del Decreto Calabria non regala particolari sorprese. Le commissioni competenti del Senato riducono al minimo le modifiche al testo originario.
Fra gli emendamenti approvati, uno consente al commissario ad acta (il presidente Occhiuto), oltre che al ricorso della procedura speciale di nomina dei commissari straordinari, di poter nominare i direttori generali secondo la norma 'ordinaria'. Una sorta di antipasto di ritorno alla normalità. La norma prevede infatti che: «È fatta salva, in ogni caso, la facoltà del Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro della Sanità di nominare i direttori generali degli Enti del servizio sanitario regionale, con le procedure previste dal decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171.».
Inoltre, Occhiuto potrà avvalersi della collaborazione dell'Agenzia delle Entrate. L'emendamento accolto prevede che: "Il Commissario ad acta, nell'esercizio delle proprie funzioni, può avvalersi, per il medesimo periodo di cui al comma 1, della collaborazione dell'Agenzia delle entrate, di cui all'articolo 5, comma 1-bis, del decreto legge 10 novembre 2020, n. 150, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 2020, n. 181. Il supporto è prestato senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.»
E ancora, Azienda zero potrà essere - al pari del dipartimento regionale Tutela della Salute - destinataria dei rinforzi Agenas previsti dal Decreto Calabria. Stando al calendario parlamentare, domani il testo della proroga del Decreto Calabria è atteso in Aula. (g.r.)
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