Si è concluso con una sentenza di "non doversi procedere per difetto di querela" oggi innanzi al Tribunale di Catanzaro (Presidente Beatrice Fogàri) il processo a carico di Moreno Bertucci accusato, nell’ambito del procedimento penale scaturito dall’operazione denominata Big Bang, di esercizio arbitrario delle proprie ragioni aggravato dal metodo mafioso. Di fatto secondo le accuse avrebbe esercitato pressioni al fine di sollecitare canoni di affitto scaduti
Bertucci, noto imprenditore di Sellia Marina, insieme ad agli altri imputati del procedimento era stato l’unico, nel corso dell’udienza preliminare, a richiedere che la propria posizione fosse definita con le forme del rito ordinario che, dopo una serie di rinvii preliminari, ha trovato il suo epilogo con l’accoglimento dell’eccezione difensiva avanzata dal suo difensore, l'avvocato Piero Mancuso, tesa ad evidenziare che la mancanza della querela da parte della presunta persona offesa avrebbe dovuto impedire l’esercizio dell’azione penale da parte dell’Ufficio di Procura o meglio che il processo nei confronti del Bertucci non potesse essere addirittura iniziato.
Tuttavia, e malgrado la questione difensiva fosse stata avanzata dalla difesa sin dalla fase delle indagini preliminari, soltanto con la sentenza emessa oggi dal Collegio catanzarese Bertucci è stato ritenuto totalmente estraneo alle asserite accuse con l’immediato proscioglimento senza entrare nel vivo dell’istruzione dibattimentale, ponendo così fine alla vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto.
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