Ecco le motivazioni con cui 14 dirigenti interni sono stati scartati e l'incarico di direttore generale del dipartimento 'Infrastrutture e Lavori pubblici' è stato affidato a un esterno
05 dicembre 2021 16:39di GABRIELE RUBINO
“Il candidato non possiede idonea professionalità ai fini dell’incarico da conferire…”. Più o meno tutte le ‘bocciature’ dei dirigenti regionali interni contenevano questa formuletta. L’incarico in ballo era la direzione generale di ‘Infrastrutture e Lavori pubblici’ della Cittadella che la Giunta regionale guidata da Roberto Occhiuto ha affidato all’esterno Claudio Moroni, un ingegnere con un curriculum di tutto rispetto in cui spicca l’esperienza al Consiglio Superiore dei Lavori pubblici (nell’assemblea generale e nella prima sezione, come componente esperto).
I FREMITI PER LE DURE MOTIVAZIONI DI ESCLUSIONE DEI DIRIGENTI INTERNI- Nessuno mette in dubbio la scelta di Occhiuto e nemmeno che la Giunta nella selezione dei vertici tecnici degli assessorati abbia un certo margine di discrezionalità, ma le ‘motivazioni’ con cui sono state scartate le candidature degli interni hanno suscitato fremiti in Cittadella. Stroncature pesantissime scritte nero su bianco all’interno della delibera 521 licenziata nella seduta dell’esecutivo del 26 novembre scorso e che hanno fatto talmente rumore che il testo prima disponibile nella piattaforma interna della Regione poi è sparito. E non è escluso possa ricomparire in un'altra versione. Tuttavia, la copia originaria è circolata. Più o meno gli stessi malesseri nei corridoi della Cittadella serpeggiavano per la delibera (la numero 522) con cui Iole Fantozzi (anche lei esterna) otteneva l’investitura di direttore generale del dipartimento Salute, con relativa bocciatura degli interni. In questo caso invece il testo è rimasto più nascosto. Insomma, i colleghi – in entrambi i casi- non hanno gradito la durezza dei giudizi formulati nel testo predisposto dal dipartimento ‘Organizzazione e Risorse Umane’, che è l’assessorato in cui è stato scritto l’atto.
I DIRIGENTI INTERNI BOCCIATI E I MOTIVI COMPARSI NELLA DELIBERA DELLA GIUNTA- Il regolamento regionale consente sì (come effettivamente avvenuto) di predisporre un avviso unico, ma prioritariamente devono essere valutate le candidature degli interni prima di poter scegliere l’esterno. In pratica, pur se la Giunta ha la chiara idea di affidare una direzione generale a un esterno, in qualche modo occorre giustificare ‘l’accantonamento’ dei dirigenti interni. Per il dipartimento ‘Infrastrutture e Lavori pubblici’ gli interni silurati sono stati 14. In rigoroso ordine alfabetico si tratta di: Cosimo Carmelo Caridi, Pietro Cerchiara, Gianfranco Comito, Francesco Costantino, Bruno Cundari, Pasquale Gidaro, Giuseppe Iiritano, Marco Merante, Giuseppe Oliva, Domenico Pallaria, Giuseppe Pavone, Orsola Renata Maria Reillo, Salvatore Siviglia e Francesco Tarsia. La tosatura collettiva recita così: “Il processo di rinnovamento che dovrà interessare il dipartimento ‘Infrastrutture e Lavori Pubblici’ necessita della guida di un dirigente in possesso di una più ampia e qualificata esperienza rispetto a quella desumibile dai curricula dei dirigenti interni che, ancorché – si legge nel testo della delibera- espressione di duratura e continuata esperienza nell’ambito del sistema dei lavori pubblici e delle infrastrutture, non evidenziano, con riferimento alle aspettative programmatiche, un’esperienza maturata adeguata alle ineludibili esigenze organizzative”. Poi è chiaro che ciascun candidato aveva le sue peculiarità. Quelli come meno esperienza in materia venivano liquidati con più facilità, quelli invece a cui non la si può negare viene contestato: “nel curriculum esaminato – si legge ancora nella delibera- non risultano esposte attività attinenti alla valutazione degli aspetti di fattibilità tecnica ed economica delle opere pubbliche e dei suoi presupposti inerenti la valutazione del rapporto costi/benefici, in termini di sostenibilità dell’opera nelle sue componenti”. E a coloro (e fra i dirigenti interni scartati ce ne sono) che si sono occupati della costruzione di nuovi ospedali, metropolitane di superficie o che hanno già avuto ruoli apicali nei Lavori pubblici queste parole hanno fatto, per usare un eufemismo, un certo effetto.
IL RIFERIMENTO AL PNRR E L'AVVISO- E ancora un'altra motivazione che accomuna tutti nell'esclusione è la seguente: "L'esperienza formativa e professionale del candidato non evidenzia una contemporanea specifica competenza scientifica, in particolare sotto il profilo del quadro normativo più attuale ed il necessario Know How occorrente alla programma e gestione coordinata e coerente dei fondi del PNRR". Peccato che questo riferimento non fosse esplicitamente citato nell'avviso, dove piuttosto si puntava all'esperienza in più ambiti della pubblica amministrazione anche "sovra regionale". Un'estensione concettuale che fa capire a quale profilo pensasse Occhiuto per la direzione di 'Infrastrutture e Lavori Pubblici', la cui delega è stata affidata all'assessore Mauro Dolce. Certo resta la rabbia dei dirigenti interni, valutati così brutalmente.
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