"Non potevamo non accettarla". L'Asp spiega il caso dell'ex paziente della Rsa di Chiaravalle trovata positiva a Serra San Bruno

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Giuseppe Giuliano

La precisazione dell'Asp di Vibo Valentia sulla donna arrivata dal Policlinico. "Saranno effettuati i tamponi sul personale e pazienti della Lungodenza dell'ospedale serrese"

  11 maggio 2020 15:54

Tre degli ex pazienti della Rsa di Chiaravalle sono stati spostati, poiché "dimissibili", dal Policlinico all'ospedale di Serra San Bruno. Una paziente è risultata positiva. Da qui un florilegio di polemiche. L'Asp di Vibo Valentia, guidata dal manager Giuseppe Giuliano, in una nota ricostruisce l'accaduto.

"Il Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria ha chiesto a questa Azienda Sanitaria di disporre il ricovero - si legge in una nota-, presso la RSA di Soriano, di 3 pazienti già ospiti della RSA Domus Aurea di Chiaravalle Centrale e provenienti dal Policlinico di Catanzaro dove si trovavano ricoverati da circa 20 giorni. A corredo della richiesta, il Dipartimento Tutela della Salute ha inviato dettagliata relazione clinica dalla quale si evince che si tratta di pazienti guariti e dimissibili e ai quali erano stati effettuati due tamponi risultati negativi (Circolare dell’Istituto Superiore di Sanità del 28/2/2020: Documento relativo alla definizione di “Paziente guarito da Covid-19” e di “Paziente che ha eliminato il virus SARS-CoV-2”)".

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"Trattandosi comunque di pazienti convalescenti si è ritenuto opportuno - spiega l'Asp-, dopo aver informato con congruo anticipo (nota prot. n°19570 del 5/5/2020) il Dipartimento Tutela della Salute regionale, disporre temporaneamente il ricovero presso l’unico ospedale – Serra San Bruno - ove è presente la Lungodegenza. Ciò al fine di consentire un inquadramento clinico più approfondito prima di un eventuale trasferimento degli stessi ad altro regime assistenziale. I pazienti sono stati ricoverati in ambiente ospedaliero e nei posti letto disponibili senza alcuna modifica organizzativa dell’unità operativa e dell’ospedale. In una logica regionale di garantire l’assistenza ed avendo disponibilità di posti letto, l’Azienda non si poteva esimere dall’accettare il trasferimento di pazienti guariti".

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"Nonostante il contenuto della documentazione sanitaria rilasciata dal Policlinico Mater Domini di Catanzaro relativa alle dimissioni degli anziani fosse da un punto di vista clinico rassicurante, si è scrupolosamente ritenuto - prima di ricoverare gli stessi all’interno del reparto di Lungodegenza – isolarli in due stanze separate e sottoporli ad un ulteriore tampone. Ovviamente, in tutte le varie fasi del percorso ospedaliero sono state adottate le misure previste dai protocolli relativi alla gestione dell’emergenza Covid – 19, ponendo in essere tutte le misure di prevenzione indicate.In particolare tutti gli operatori che sono entrati in contatto con i soggetti interessati, erano dotati dei Dispositivi di protezione individuali (tute, copricapo, mascherine, calzari etc.)".

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"Appena conosciuto l’esito dei tamponi, la paziente risultata positiva è stata trasferita presso il Policlinico Universitario di Germaneto dal quale proveniva, mentre gli altri due sono stati ricoverati presso il reparto di malattie infettive del Presidio Ospedaliero di Vibo dove già si trovano altri tre ex ospiti sempre della Domus Aurea, risultati negativi ad un doppio tampone e che avevano già lasciato Germaneto. Contestualmente si è proceduto ad effettuare il tampone per tutti i ricoverati in lungodegenza e a programmare l’effettuazione dei tamponi anche al personale sanitario assegnato. Pur comprendendo le legittime preoccupazioni dei cittadini serresi è possibile affermare, alla luce delle procedure adottate, che la scrupolosa attenzione del Management di questa Azienda sanitaria nella gestione del caso in questione - si conclude la nota- ha permesso di mettere in sicurezza i pazienti e gli operatori sanitari e ridurre al minimo il rischio che avrebbe potuto determinare non poche apprensioni per tutta la popolazione residente nel territorio serrese".

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