"Apprendiamo dalla stampa che l’azienda Abramo CC ha comunicato ai lavoratori di non essere in grado di rispettare la data di pagamento della mensilità di marzo".
E' quanto si legge in una nota stampa del consigliere regionale Libero Notarangelo.
Un fatto grave che certifica il dramma che stanno vivendo questi lavoratori che al loro stato di precarietà occupazionale ora aggiungono quella della corresponsione delle loro spettanze salariali. Lavoratori che non hanno avuto assicurazioni, nemmeno, sul pagamento dello stipendio di febbraio. Legittimo il loro stato d’animo per non riuscire a sostenere le proprie famiglie".
"A loro va la nostra totale solidarietà e la nostra vicinanza, - prosegue - in quanto ci troviamo difronte a un dramma sociale che la Calabria e la Provincia di Catanzaro, nel caso particolare, non può permettersi e su cui chiediamo con forza alla presidente Santelli, senza polemica,di intervenire al fine di bloccare questo comportamento irresponsabile dell’Azienda".
"In un momento così angoscioso per l’intero Paese alle prese con la pandemia Covid 19, - si legge ancora - creare nuove ansie e difficoltà ai lavoratori che con senso di responsabilità e dedizione, rischiando sulla propria pelle, continuano a garantire un servizio, oggi quanto mai indispensabile ed essenziale per il Paese è da irresponsabili ritardare le sacrosante spettanze salariali. Dobbiamo, inoltre, apprendere come l’Azienda sia in ritardo sull’attuazione di un percorso di modernizzazione e di protocolli di sicurezza a tutela della salute dei lavoratori e delle loro famiglie".
"Bene fanno, dunque, le organizzazioni sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil a far sentire forte la loro protesta per scongiurare questa paventata possibilità chiedendo dignità per il lavoro. È intollerabile - conclude Notarangelo - assistere a questo stato di incertezza che avvolge il lavoro in Calabria. È ora di smetterla con la politica degli slogan e degli annunci, per questo chiediamo alla neo eletta Presidente Santelli e alla sua maggioranza soprattutto nei rappresentanti dell’area centrale della Calabria un impegno concreto e possibilmente definitivo. I calabresi hanno bisogno del lavoro , ma anche quel poco che c’è venga regolarmente e puntualmente pagato. Chiamiamo, dunque, ognuno alla propria responsabilità prima che la Calabria divenga un deserto e la tomba delle speranze".
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