Notte di violenza a Reggio. Madre accoltellata, compagna picchiata, colpita anche una neonata: arrestato

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  24 luglio 2025 07:11

 Una chiamata al numero d’emergenza ha permesso di fermare, prima che potesse trasformarsi in tragedia, una violenta escalation di follia domestica andata in scena nella notte tra venerdì e sabato a Reggio Calabria. I Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria, hanno tratto in arresto un uomo disoccupato, con numerosi precedenti di polizia, ritenuto responsabile di un violento attacco contro la propria ex compagna, la madre e persino la figlia di appena sette mesi.

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A intervenire prontamente sono stati i militari della Sezione Radiomobile e della Stazione RC-Principale che, una volta giunti sul posto, hanno ricostruito una dinamica drammatica: secondo quanto accertato, l’uomo, nel corso della notte, avrebbe aggredito con calci e pugni alla testa l’ex compagna per futili motivi.

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Nel corso della colluttazione, è rimasta coinvolta anche la figlia di appena sette mesi, colpita accidentalmente alla testa dal lancio di una sedia, riportando ematomi. L’aggressore, in preda alla furia, avrebbe infine impugnato un coltello da cucina ferendo al collo e all’anca la propria madre, presente in casa nel tentativo di calmare la situazione. L’arma utilizzata è stata recuperata e sottoposta a sequestro.

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Le vittime sono state affidate alle cure del personale sanitario, mentre l’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale “G. Panzera” – plesso Arghillà, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria reggina.

Ancora una volta, l’intervento tempestivo dei Carabinieri ha evitato che una situazione di estrema pericolosità potesse degenerare ulteriormente, garantendo assistenza e protezione alle vittime.

L’Arma dei Carabinieri, da sempre vicina ai cittadini, è quotidianamente impegnata anche sul fronte della prevenzione di episodi di violenza in ambito familiare. Le Stazioni presenti sul territorio rappresentano un presidio fondamentale non solo per l’intervento repressivo, ma anche per l’ascolto e l’accoglienza di segnalazioni e denunce, soprattutto nei casi più delicati. Una rete fatta di professionalità, attenzione e umanità, con l’obiettivo di prevenire tragedie e proteggere chi si trova in situazioni di vulnerabilità.

Il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari e l’uomo è da considerarsi innocente fino a condanna definitiva.

 

 

 

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