"Siamo arrivati all’avvio della Notte Piccante e sorgono molti dubbi sulla organizzazione di un evento così importante che, sono sicuro, avrà grande successo e sarà ben apprezzato dalla cittadinanza tutta. Ciò tuttavia non può indurre a sottacere le perplessità, le quali sono stati suscitati sia dai contenuti della conferenza stampa svolta dagli organizzatori dell’evento sia dagli atti e dalle attività poste in essere dall’Amministrazione", fa sapere in una nota Valerio Donato.
"Ed infatti, non si può trascurare l’affermazione secondo la quale il Comune di Catanzaro non avrebbe altro ruolo che quello di 'partner istituzionale, anche se l’avrei potuta fare in un altro posto e non è detto che, in futuro, ciò non possa avvenire'. Tale esposizione sminuisce il ruolo della Città capoluogo, la quale ha avuto il merito, in passato, di istituire un evento così importante e, attualmente, ha concesso gratuitamente tutti gli spazi e le vie pubbliche del Centro cittadino, con una generosità forse 'eccessiva'. La città di Catanzaro non può o essere trattata come un qualunque agglomerato di case, posto ai margini di un quartiere secondario di un paesotto di provincia", continua Donato.
"Ma soprattutto la conferenza stampa ha esposto un problema di non poco conto. È stata paventata la possibilità che l’evento si sarebbe potuto svolgere, e potrà essere svolto in futuro in città diverse da Catanzaro. L’affermazione è molto grave e forse fondata sulla circostanza che il rappresentante dell’Associazione ha registrato il marchio La Notte Piccante, con una domanda presentata in data 1 marzo 2022 e registrata il 16 maggio 2023; sì che avrebbe l'esclusiva nell’uso del marchio La Notte Piccante. Un convincimento di tal genere – là dove effettivamente maturato – è tuttavia fortemente discutibile. Il Comune di Catanzaro ha registrato il marchio La Notte Piccante nel 2007, facendone successivamente uso. L’amministrazione non ha rinnovato il marchio, nel 2017, come avrebbe dovuto determinando l’estinzione del marchio", aggiunge ancora Valerio Donato.
"Tuttavia, nel 2021 [n. 306] e nel 2022, il Comune di Catanzaro ha continuato - mediante due delibere che hanno concesso gli spazi pubblici proprio alla medesima associazione “Nuova Mente” –, ad impiegare il marchio “La Notte Piccante”. L’Amministrazione ha, dunque mantenuto notorietà del marchio per il pubblico interessato ai servizi per cui esso era stato utilizzato. In tale situazione il Comune di Catanzaro potrà invero continuare ad usare il contrassegno “La Notte Piccante” [art. 28, d. lgs. 10 febbraio 2005, n. 30] e per tale ragione – unitamente alla mala fede che ha connotato l’attività dell’autore della registrazione [nel senso, ben inteso, che l’autore era a conoscenza dell’uso del marchio da parte dell’Amministrazione pubblica] – si può dubitare della validità del marchio registrato nel 2023. La mala fede di chi registra un marchio [[art. 19 d. lgs. 10 febbraio 2005, n. 30] e la mancanza di novità [art. 12, d. lgs. 10 febbraio 2005, n. 30] determinano la invalidità di un marchio".
"In tale contesto, è necessario - al fine di non privare la comunità di un bene ideale e spirituale che si identifica con la Citta - che l’Amministrazione comunale preservi il patrimonio pubblico ed agisca tempestivamente al fine di tutelare il marchio “La Notte Piccante”, chiedendo la nullità del marchio registrato nel 2023. Al contempo, le modalità di gestione dell’evento producono non pochi dubbi poiché potrebbero determinare un notevole danno all’immagine e contabile per il Comune. L’Amministrazione comunale ha conferito la concessione degli spazi pubblici ad una associazione privata, al fine di organizzare e gestire l’evento della Notte Piccante. Pur concedendo gratuitamente l’intero compendio degli spazi pubblici e dovendo sopportare i maggiori costi prodotti dalla gestione straordinari dei servizi pubblici connessi all’evento, la Giunta Comunale non ha fissato criteri “oggettivi” per l’assegnazione degli stands. Ha, dunque, lasciato la scelta degli operatori commerciali all’arbitrio del “miglior offerente", aggiunge Donato.
"Al contempo la Giunta non ha ritenuto, allo stato, di “pretendere” dall’associazione [già beneficiaria di un finanziamento regionale di € 100.000] la presentazione di un rendiconto delle di tutti i costi sostenuti e le entrate 'dirette' ed 'indirette', conseguite dagli organizzatori dell’evento. Sì che si potrebbe determinare il conseguimento di un elevato lucro [ben inteso legittimo e giusto, ma], consentendo un notevole guadagno “anche” mediante l’uso di beni pubblici. Sembra indispensabile che la Giunta Comunale provveda immediatamente a tutelare in bene immateriale ed ideale costituito dal marchio “La Notte Piccante”, che rappresenta la città di Catanzaro; e ad imporre quanto meno la presentazione del rendiconto, in virtù dell’uso commerciale del patrimonio pubblico. Altrimenti la notte sarà “piccante” soltanto per le casse comunali", conclude la nota.
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