di APOLLONIA NANNI
La chiesa calabrese si prepara a festeggiare due nuove beatificazioni, oggi 3 ottobre. E’ un giorno di grande festa, per i fedeli della diocesi di Catanzaro-Squillace, e per tutti i ferventi devoti, nella Basilica dell’Immacolata del capoluogo catanzarese saranno ufficialmente proclamate beate Nuccia Tolomeo di Catanzaro e Mariantonia Samà di Sant’Andrea dello Ionio.
Le due Beate sono le prime in assoluto nella storia millenaria della nostra Arcidiocesi. Donne dalla vita ordinaria che con la loro devozione a Dio l’hanno resa straordinaria, facendo delle loro fragilità le loro sofferenze, offerta al Signore, esse stesse , accomunate dal dolore fisico nel corpo ma non nell’anima hanno dispensato parole d’amore a quanti accorrevano nella loro casa, accogliendo ogni persona che si rivolgeva ad esse per trovare conforto. Quali meraviglie opera il nostro Signore. Nuccia e Mariantonia esempio di come dalla sofferenza e dalla immobilità si possa trarre conforto , farne una missione in Cristo e per Cristo. Mariantonia afflitta da una malattia che la immobilizzò nel letto in posizione supina per oltre sessant’anni dispensava preghiere per tutti. Nuccia, anch’essa immobilizzata da paralisi progressiva sin dalla più tenera età, era sempre sorridente, pensiamoci quando spesso siamo sconfortati e crediamo che Gesù ci abbia abbandonato, Gesù non abbandona nessuno di noi , ci sta accanto e se sappiamo ascoltarlo può operare meraviglie nella nostra vita fatta spesso di falsi miti e corsa nel raggiungere chissà quale meteora, abbandoniamoci alla parola del Signore, oggi esultiamo con lui per questa grazia infinita, siamo stati partecipi di due beatificazioni per la prima volta nella storia della nostra Arcidiocesi.
L’evento religioso ha avuto luogo nella Basilica dell’Immacolata , celebrato da Monsignor Panzetta, subentrato a Monsignor Bertolone dopo le sue dimissioni. La chiesa era gremita, molte autorità civile e militari erano presenti, compresi i postulatori delle Beatificazioni. Sulle pareti della chiesa adesso trionfano le immagini delle Beate Nuccia e Mariantonia, la chiesa era uno sfavillio di luci e suoni. Idilliaci canti liturgici hanno accompagnato tutta la funzione religiosa mandata in onda in diretta su Video Calabria. Ma io vi presenterò Nuccia, la serva di DIO, che ho avuto il privilegio di conoscerla in vita. Gaetana Tolomeo, detta Nuccia, nacque a Catanzaro il 10 aprile 1936. In tenera età fu colpita da paralisi progressiva e deformante. Datosi che il padre non accettava la sua condizione fisica, decise di offrire tutto il suo dolore e le sue sofferenze per la sua conversione.
In questo tempo di mesto dolore, il Cristo viene crocifisso, prostrato, abbattuto dagli eventi nefasti che si susseguono, un Cristo che racconta l’uomo e il suo dolore, ben espresso nell’opera serigrafica realizzata dal Maestro Alessandro Mazzitelli nel 1980, opera attuale e atemporale realizzata in bianco e nero, particolare dell’immagine, l’impostazione inusitata, non un Cristo nella più tradizionale icona a cui siamo abituati a vedere raffigurato, bensì un Cristo di profilo con il volto prostrato, piegato sotto il peso del dolore dell’umanità, essenziale nella sua prodigiosa espressività. Questa opera è stata il tramite della mia conoscenza con NUCCIA TOLOMEO. Una mattina di primavera, erano i primi anni ottanta, mi recai a farle visita nella sua umile casa di Catanzaro Sala portandole in dono proprio la serigrafia di Alessandro Mazzitelli. Ricordo, mi trovai di fronte una donna minuta, nella sua una umile casa, in evidente stato di salute cagionevole, seduta su di una sedia a rotelle “fatta in casa”, semplice, una sedia di legno duro con un cuscino e delle rotelle aggiunte. Per un attimo provai disagio, accanto a lei una vecchina seduta in silenzio, la madre che l’ha assistita amorevolmente finchè ha potuto e la nipote Anna sordomuta , ma devota. Ma quando incrociai il suo sguardo profondo e immenso, fui folgorata , il suo sorriso la sua dolcezza… indimenticabili. Le strinsi le mani sottili e diafane che muoveva a tratti stringendo la coroncina del rosario , da cui non si separava mai. Le mostrai il mio dono. Alla vista del Crocefisso i suoi occhi si illuminarono ancora di più. Faceva fatica a parlare a causa della sua malformazione, non respirava bene. Compita, nei capelli raccolti , l’inseparabile mantellina di lana rosa sulle spalle per proteggersi dal freddo. Parlammo di pittura , di natura, e del suo desiderio di rotolarsi nei verdi prati, mi confidò di quanto amasse i fiori di prato quelli incolti semplici che si nutrono del sole del vento e non fanno nulla, non cercano , non si affannano ad essere i fiori più belli, si abbandonano alla volontà di DIO. Proprio come lei! che tanto amo’ il Cristo immolando la sua vita il suo essere. A distanza di anni, l’avere scoperto, attraverso le pagine della biografia scritta dalla nipote IDA Chiefali, che la serigrafia di Alessandro Mazzitelli pubblicata nel libro,è stata battezzata “CROCIFISSO DI NUCCIA”, mi ha colmato di gioia.
Come può l’uomo pensare di vivere senza DIO? DIO deve respirare nel cuore degli uomini Egli è l’assoluto, l’infinito anelito di vita che ci riempie di grazie e meraviglie ogni giorno, è il poeta e il creatore della natura è il balsamo per lenire le nostre ferite, nell’anima e nel corpo. Ancor più grande la sua grazia quando ci fa dono di anime belle e carismatiche come NUCCIA TOLOMEO la serva di DIO, che in vita lo ha tanto amato e venerato e ha diffuso la sua parola le sue grazie nel cuore di ognuno, a tutti coloro i quali si rivolgevano a lei per avere e trovare conforto, persone che avevano smarrito la fede, sfiduciati e vinti dalla vita , grazie alla parola di Nuccia essa stessa sofferente immobilizzata in un letto, affetta da paralisi deformante progressiva sin dalla più tenera età, patologia invalidante che le impediva ogni movimento, nella sua umile casa per oltre sessant’anni anni, dispensava amore e gioia nel presentare DIO e la sua parola di vita, grata per averla privilegiata e scelta come sua creatura atta a diffondere il Suo amore e il suo sguardo misericordioso. Attraverso questa mia testimonianza, questo mio scritto, voglio presentarla a chi non la conosce.
Prossima alla beatificazione, molti I miracoli di guarigione che ha operato nel fisico e nell’anima, postulatore della causa di beatificazione è l’emerito Padre Pasquale Pitari cappuccino presso la chiesa del Monte a Catanzaro, cappellano presso l’ospedale Civile Pugliese di Catanzaro, che da anni si adopera a rendere noti persone carismatiche calabresi che hanno diffuso, attraverso la loro vita santa, la parola e il verbo di Cristo. Apostola del telefono e della penna, dal 1994 divenne una voce nota su “Radio Maria”, intervenendo spesso al programma “Il Fratello”, CONDOTTO DA Federico Quaglini. Dal suo letto di sofferenza attraverso RADIO MARIA, MESSAGGERA di CRISTO e IN CRISTO, ha offerto la sua vita e le sue sofferenze per il bene dell’umanità. Salita in cielo il 24/01/1997 a Catanzaro Sala, accoglieva tutti con il sorriso sempre e comunque anche quando il dolore che aggrediva il suo corpo si faceva più lancinante e faceva fatica anche a parlare ma lei offriva a DIO le sue sofferenze come fiori profumati di prato, e non abbandonava chi aveva bisogno del suo conforto. Nuccia amava tanto i fiori intrisi di rugiada, quelli che nascono spontaneamente, margherite, violette, e lei con la leggerezza di una farfalla si posava sul cuore degli afflitti e dei disperati infondendo forza e amore, speranza e coraggio affinchè trovassero DIO nella semplicità nella umiltà nel sorriso degli ultimi e dei diseredati. Quale meraviglia immensa abitava nel suo cuore colmo d’amore che straripava come un fiume in piena, quanti cenacoli di preghiera si sono formati attorno a lei per elevare preghiere alla vergine Maria specialmente nel mese mariano, per recitare il Santo Rosario, questa esile ed emaciata donna ma grande e gigante nella sua fede.
Se Madre Teresa di Calcutta si definiva una matita nelle mani di DIO, Nuccia Tolomeo la definirei: la Passionaria di Cristo, GUERRIERA D’AMORE. Dagli scritti di Ida Chiefali: “Il Crocifisso fu per lei il modello e il fine della sua vita. Avvinta alla croce, riceveva forza, luce, impulso e comprendeva sempre più il dolore e la passione dei fratelli. Innamorata di Cristo. Nella croce si sentiva in intimità con CRISTO. L’opera serigrafica raffigurante “Il Crocifisso di Nuccia” presente in questo articolo è stata realizzata dal maestro Alessandro Mazzitelli di Catanzaro nel 1980. “Siate saldi in tutto, coerenti al vangelo, pieni di zelo e d’amore per tutti. Ricordate che dall’amore riconosceranno che siete in Cristo”, Nuccia Tolomeo. Vorrei concludere con una rincuorante frase di Nuccia: “Sorridete sempre e ricordate che ogni volta che sorridete io sorriderò con voi”. Miracolo di DIO.
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