Il Codacons lancia in Calabria un ricorso collettivo in favore degli studenti della regione esclusi dalle facoltà di Medicina.
"Come ogni anno gli studenti hanno dato vita in tutta Italia a proteste contro i test di accesso a Medicina, denunciando irregolarità nelle prove e discriminazioni, quest’anno ancora più evidenti a causa dell’emergenza Covid che ha impedito a molti candidati di sostenere le prove. Una situazione che si trascina da anni, con l’obsoleto sistema del numero chiuso che viene riproposto anche se il Paese è fortemente a corto di medici, come la drammatica recente emergenza sanitaria ha dimostrato, e che porta una buona parte degli aspiranti medici a scegliere la via della “fuga” verso l’Est Europa e la Spagna, dove possono studiare indisturbati: certificando, ancora una volta, la perpetua crisi di sbarramenti e divieti d’accesso italiani", scrive il Codacons.
"Per questo il Codacons si fa portavoce del disappunto degli studenti organizzando un ricorso collettivo al TAR del Lazio, volto a contrastare la pratica obsoleta e scorretta del numero chiuso che rappresenta un danno sia per gli studenti, sia per l’intero Paese.
Tutti i candidati della Calabria che hanno sostenuto i test e che risulteranno esclusi dalle facoltà di Medicina possono partecipare al ricorso, chiedendo di essere ammessi ai corsi in virtù dell’illegittimità del numero chiuso che contrasta con il diritto allo studio riconosciuto dalla nostra Costituzione. Gli interessati possono partecipare all’iniziativa legale seguendo le istruzioni pubblicate alla pagina https://codacons.it/test-medicina-2020-ancora-dalla-parte-degli-esclusi/", conclude l'associazione.
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