Nuova classificazione Comuni montani, per UNCEM Calabria "penalizza il nostro entroterra"

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  01 dicembre 2025 16:32

Il Consiglio della Delegazione UNCEM Calabria, presa visione delle innovazioni della recente legge 12 settembre 2025, n. 131 recante “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane” e del relativo “Dossier” pubblicato in data 1° ottobre 2025 dal Senato della Repubblica e dalla Camera dei Deputati”;
preso in esame, in particolare, l’art. 2, commi 1, 2 e 3 della suddetta legge, che dispone un nuovo sistema di classificazione dei Comuni montani, basato esclusivamente su parametri altimetrici e della pendenza, da individuarsi con un sistema diverso e restrittivo rispetto a quello attualmente in vigore, che risaliva all’art.1 della Legge 25 luglio 1952, n. 991, ora abrogato;
atteso che l’art. 2, comma 1, della citata legge 131 dispone che per la definizione dei criteri per la classificazione dei Comuni come montani, che costituiscono le zone montane e ai quali si applicheranno le disposizioni della medesima legge, venga costituita un’apposita Commissione di n. 6 (sei) esperti, di supporto al Ministro competente, per l’istruttoria tecnica della proposta, designati dalla Conferenza Unificata Stato- Regioni di cui all’art 8
del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;
preso atto che la Conferenza Unificata in data 2 ottobre 2025 ha designato, ai sensi del surrichiamato articolo, i sei membri esperti del Gruppo di lavoro e che lo stesso risulta composto da n. 3 (tre) rappresentanti di Regioni (Valle
d’Aosta, Abruzzo e Sardegna), da n. 2 (due) Sindaci dei Comuni del Nord Italia (Province di Sondrio e Cuneo) e da n. 1 (uno) rappresentate dell’UPI;
- Rilevato che in detto Gruppo non risulta designato alcun rappresentante dell’UNCEM Nazionale e/o delle Unioni Montane, direttamente interessate alla classificazione dei Comuni montani ed ai relativi criteri, di cui trattasi;
- Considerato che dalle prime possibili proiezioni dei nuovi criteri di montanità definiti dalla nuova legge n. 131 (parametro altimetrico e della pendenza, senza alcuna considerazione dei dati relativi alla composizione della popolazione, al PIL pro-capite, alle condizioni socio-economiche ed alle infrastrutture, presenti
o assenti sul territorio), risulta probabile una drastica riduzione dei Comuni che saranno classificati come “montani”, con particolare penalizzazione delle zoneinterne dell’Appennino, che vedrebbe così diminuire i Comuni montani sulla base dei soli parametri altimetrici e della pendenza;
- Atteso che come conseguenza del mancato inserimento nel nuovo elenco dei Comuni montani ne deriverebbe l’esclusione da tutte le misure e da tutte le risorse destinate allo sviluppo ed alla valorizzazione delle zone montane, con gravi ripercussioni per i Comuni minori ed i piccoli centri del nostro Appennino, in quanto molti degli attuali Comuni montani NON sarebbero beneficiari delle misure di sostegno e del riparto delle risorse;
- Ritenuto doveroso ed urgente far presente alle Autorità competenti i rischi di cui sopra ed evidenziare l’allarme istituzionale che emerge tra i Comuni attualmente classificati come “montani” nel nostro Appennino, in particolar modo per quanto concerne la situazione esistente nella Regione Calabria che ne sarà particolarmente colpita.

Tutto quanto sopra premesso e considerato, il Consiglio della Delegazione UNCEM Calabria, esprime seria preoccupazione ed allarme per le conseguenze di una nuova classificazione dei Comuni montani dell’Appennino, e delle Calabria in particolare, che penalizzerebbe gravemente i piccoli Comuni ed i paesi del nostro entroterra" e rivolge un appello alla Regione Calabria affinché intervenga in sede di Conferenza Unificata Stato – Regioni per far valere le suddette riserve e preoccupazioni, negando l’intesa
della stessa su un eventuale Decreto che penalizzi così fortemente i territori interni della Regione Calabria;

Auspica pertanto  una forte mobilitazione istituzionale di tutti gli Enti pubblici ed i soggetti interessati affinché vengano applicati criteri adeguati al riconoscimento delle situazioni di criticità dei Comuni attualmente definiti come “montani” e come tali riconosciuti dalla Regione Calabria.


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