Il pericolo per molte imprese è rappresentato dall'eventuale inadempienza temporale di molti Comuni e degli uffici Suap.
28 novembre 2020 21:36di MASSIMO PINNA
Giorno 30 novembre 2020, è l’ultimo giorno utile per acquisire la certificazione attestante il proseguo dell'attività funebre in Calabria.
Finalmente, dopo tante ed alterne vicende, e dopo 12 mesi, il 1° dicembre entra in vigore in particolare l’art. 8 comma 6, che dava appunto, il tempo necessario alle imprese per adeguarsi ai requisiti della nuova legge per poter esercitare l’attività funeraria. Insomma le imprese che in questi 12 mesi non hanno acquisito i requisiti alla giornata del 30 novembre per come prescritto dall' art. 10 comma 5, dovranno cessare immediatamente l'attività non adeguata ai requiti tecnici, professionali e morali che la stessa legge richiede. Una legge che era stata impugnata dal Governo, con delibera C.d.M. del 23 gennaio 2020, Successivamente la con delibera n.64 del 30 settembre 2020, il C.d.M. ha dichiarato di rinunciare al ricorso in quanto la Regione, con successiva legge regionale, ha modificato le disposizioni impugnate adeguandole alla normativa statale di riferimento.
Pertanto la legge in forza di una sentenza costituzionale che definisce le leggi regionali, fonti primaria rispetto ai regolamenti e alle circolari, e che da in capo alle regioni la facoltà di legiferare sulle attività funebri e materie sanitarie trova pieno accoglimento dalle imprese che hanno fortemente voluto regole sane, giuste e precise.
“Precisiamo – afferma Rocco Caliò della Cosfit - che la legge si trova sul burc n. 133 del 29 novembre 2019 e che la Regione con la pubblicazione telematica fa giungere a tutti organi competenti e imprese del territorio l'esistenza, la permanenza e il dovere di adeguamento entro i termini definiti. Come si suol dire - aggiunge LA LEGGE NON AMMETTE IGNORANZA”. “Speriamo – sottolinea - che gli uffici Suap dei vari comuni non ostacolino il naturale procedimento di legge, verificando quanto autodichiarato e di seguito certificando il proseguo dell'attività”.
Ma, Caliò deve evidenziare come “purtroppo ci duole constatare che molte imprese han fatto i sordi per non voler SENTIRE, idem molti Comuni, e purtroppo si ritroveranno giorno 1 dicembre a dovere chiudere l’attuale attività, riaprendo solo dopo aver ripresentato tutto ciò concerne alla legge in riferimento”. La legge funeraria non vincola le attività funebri ma le delinea professionalmente e moralmente. Sarà cura e dovere dei Comuni far rispettare la legge e perseguire i controlli in maniera continuativa.
“Auspichiamo – conclude Caliò - che nel più breve tempo possibile tutte le attività siano e si operano in maniera di trasparenza, onestà, professionalità, qualità e dignità.
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