di EDOARDO CORASANITI
Milano, Roma, Piacenza, Napoli e anche Catanzaro intrecciate dal filo della solidarietà: Emergency sceglie di nuovo la Calabria per estendere il suo campo d’azione e per arrivare dove le istituzioni si fermano. In queste settimane il capoluogo è stato protagonista di “Nessuno Escluso. Neanche chi è ora in difficoltà”, un progetto che prevede la distribuzione gratuita di pacchi di alimenti e di beni di prima necessità alle persone che hanno bisogno di un sostegno per superare questo momento e che non hanno accesso ad altri aiuti. Alla ricerca di una nuova povertà più sottile e invisibile, silenziosa e drammatica.
Mascherine e gel disinfettante, cuore aperto e maniche alzate, i volontari di Emergency una volta a settimana distribuiscono pacchi di alimenti e pezzi di speranza, entrambi indispensabili per molti essenziali per tanti catanzaresi ritrovati senza lavoro, senza le certezze economiche di prima.
A raccontare del progetto è Marco Latrecchina, responsabile nazionale del progetto di Emergency, che descrive la genesi di “Nessuno Escluso”: “Abbiamo cercato di allargare la rete assistenziale anche laddove prima non ci arrivava. Con il Covid e il lockdown in moltissimi si sono ritrovati senza alcun reddito. E quindi badanti, camerieri, lavapiatti, addetti alle pulizie, muratori. La loro vita al momento è scandita dalla precarietà e spesso non possono accedere alle misure varate in questi mesi, come la cassa integrazione”. Infatti, ne può beneficiare chi ha un lavoro in regola, mentre in tanti hanno sempre lavorato in nero e senza contratto, una doppia mannaia ora: senza più il posto, tutele e possibilità di accedere a sussidi. O si pensi al paradosso dell’Isee o altri strumenti di identificazione reddituale: al di sopra di una certa fascia, non è consentito ottenere alcuni benefici, ma la realtà non poggia più su quei dati, magari riferiti ad un anno fa, quando il Coronavirus non aveva spazzato via il vecchio mondo. Marco sottolinea come “Nessuno Escluso” riguarda soprattutto le città, i centri urbani più grandi dove lo sfilacciamento di una qualsiasi forma di assistenza (anche familiare) si percepisce e provoca ferite ancora più profonde. I numeri a livello nazionale: consegne totali: 65.338; consegne pacchi alimentari: 52.596; equivalenza pasti: 2.945.376 ; consegne pacchi igiene: 12.742; tonnellate approssimative di merce consegnata: 747; nuclei familiari presi in carico: 2.300; persone prese in carico: 9.200; volontari attivi: 920
Punto forte del progetto è la collaborazione con altre realtà del territorio: “Sono volontari che conoscono le città e i quartieri dove agiamo così da arrivare dove nessuno li intercetterebbe -continua Latrecchina-. Grazie alla rete costruita in ogni città è possibile anche verificare sull'effettivo bisogno di chi chiede aiuto”. Un esempio: a Catanzaro i ragazzi e le ragazze di Emergency collaborano con Salid'ali, Vincenziane, Un raggio di sole, Nati per amare, Emmaus, Centro calabrese solidarietà, l’assessorato alle Politiche sociale di Catanzaro, mentre con Stella Popolare è in via di ultimazione l’accordo.
Insomma, l’unione fa la forza e lo si vede anche dall’attività ed energia dei volontari di Emergency, riuniti (ma non assembrati) al Centro polivalente di Catanzaro, in via Fontana Vecchia, dove distribuiscono cibo e sorrisi, bevande e solidarietà. Tiziana De Simone, coordinatrice calabrese di Emergency, è con i ragazzi e le ragazze e descrive la declinazione catanzarese del progetto, partendo da un dato: nel capoluogo al momento sono circa 100 le famiglie assistite. Numeri già raddoppiati rispetto alla settimana scorsa ma che potrebbero aumentare. Ma se dovesse accadere, Emergency non si tirerà indietro: nessuno verrà escluso.
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