di FRANCESCO IULIANO
”Un accordo che definirei un perfetto allineamento dei pianeti perché accompagniamo, a livello nazionale, regionale, con le istituzioni e con il sistema bancario, un percorso di crescita del sistema produttivo calabrese che sta dimostrando, negli ultimi tempi, di aver individuato il sentiero giusto per uno sviluppo a lungo termine”.
Con queste parole, il presidente regionale di Confindustria Calabria, Aldo Ferrara ha avviato i lavori dell’incontro dal titolo "Investimenti, Innovazione, Credito: il valore del Mezzogiorno e le opportunità della ZES Unica”. Una tavola rotonda sull’imprenditoria del Mezzogiorno e sulle leve di sviluppo per il territorio attivabili grazie alle opportunità della Zes Unica per le imprese.
“Il rapporto tra Confindustria e Intesa Sanpaolo - ha aggiunto Ferrara - contribuisce da tempo al consolidamento e all’evoluzione del sistema imprenditoriale italiano. Rinnovando questo accordo anche in Calabria con un plafond consistente, aggiungiamo un altro importante tassello a quel percorso di sostegno agli investimenti e all’ammodernamento delle imprese calabresi già intrapreso con gli strumenti messi a disposizione dalla Regione Calabria attraverso Pnrr e PR 2021-27. Inserito nel più ampio quadro della Zes Unica del Mezzogiorno, questo ulteriore strumento rappresenta l’occasione per aumentare la competitività delle imprese locali e l’attrattività del sistema produttivo regionale rispetto a nuovi insediamenti e nuovi investimenti. Ciò, com’è chiaro, si tradurrà anche in aumento occupazionale e in lavoro di qualità” .
Moderati dal direttore di Unindustria Calabria, Dario Lamanna hanno partecipato, con il presidente Aldo Ferrara, il vicepresidente nazionale di Confindustria, Natale Mazzuca, il direttore regionale Campania, Calabria e Sicilia Divisione Banca dei Territori, Intesa Sanpaolo, Giuseppe Nargi, il coordinatore Struttura di Missione ZES Unica del Mezzogiorno, Giuseppe Romano e Massimo Deandreis, dg SRM-Centro studi collegato al gruppo bancario Intesa Sanpaolo.
Negli ultimi anni - è stato detto - le performance economiche del Mezzogiorno sono in recupero rispetto al Centro-Nord. L’Indice sintetico dell’economia meridionale ha raggiunto quota 541,3, in aumento di circa 70 punti rispetto al 2019, con un recupero di quasi 3 punti nel differenziale con il Centro-Nord (da 51 a 48,1 p.p.).
Le leve di questa ripresa includono l’occupazione che cresce di 5,5 punti percentuali rispetto al 2019, l’export che registra +30 punti percentuali rispetto al 2019 e gli investimenti, in forte accelerazione, con ulteriore spazio di crescita. Le stime SRM per il 2024 indicano una crescita del PIL del +0,6%, con una dinamica confermata anche per il 2025, ancora in linea con le medie nazionali grazie essenzialmente al ruolo degli investimenti.
“Il sistema economico regionale - ha commentato Giuseppe Nargi - è caratterizzato dalla presenza di Pmi molto dinamiche che rappresentano una componente essenziale delle filiere industriali dell’intero Mezzogiorno e il rinnovato accordo con Confindustria, che mette a disposizione delle imprese calabresi 2,5 miliardi di euro sui 40 complessivi del plafond relativo al Sud Italia, ci permette di rafforzare il sostegno al tessuto produttivo della regione. Intesa Sanpaolo si rivolge a queste aziende per aumentarne la competitività, sfruttando la leva strategica della Zona Economica Speciale Unica e offrendo soluzioni di finanziamento dedicate per incentivare nuovi investimenti sostenibili”
Con il Mezzogiorno si rafforza anche il ruolo della Calabria: per il 2024 si stima una crescita del Pil calabrese in linea con il dato medio del Paese (+0,5%), seppur lievemente inferiore rispetto al dato meridionale.
La regione esprime l’8,5% del Valore Aggiunto (vale a dire 34,9 mld €) complessivo del Mezzogiorno. La struttura produttiva si caratterizza per un peso maggiore dell’agricoltura e dei servizi rispetto alla media meridionale ma la manifattura gioca, comunque, un ruolo rilevante con 7.488 imprese, quasi 27mila occupati e 867 milioni di euro di export.
La Calabria si trova oggi di fronte a una sfida storica, ma anche a un’opportunità concreta: valorizzare le sue potenzialità economiche in chiave di sviluppo sostenibile e competitivo. In questo contesto, la ZES Unica rappresenta uno strumento di politica industriale potente e innovativo, capace di trasformare in profondità il tessuto produttivo della regione.
Non si tratta soltanto di misure fiscali o agevolazioni burocratiche, ma anche di un modello di crescita integrato, che punta a rendere più attrattivo il territorio per nuovi investimenti, favorire la nascita di nuove imprese, ampliare le dimensioni aziendali e rafforzare il tessuto imprenditoriale locale. L'obiettivo è chiaro: accrescere la densità produttiva, generare economie di scala, innovare i processi e attrarre capitale umano qualificato.
Affinché si colgano tutte le opportunità, è importante la presenza di un ecosistema locale che supporti lo strumento e contribuisca ad accrescere le probabilità di successo e le potenzialità di crescita.
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