"Leggiamo con sorpresa il tweet del presidente dell'Aran, Antonio Naddeo, sempre iper-attento ai social (auspichiamo anche ai contenuti del negoziato come la compianta Silvana Dragonetti, altri tempi e altro stile). Alla vigilia di una serrata tornata di quattro incontri in due settimane vogliamo chiarire e tranquillizzare i colleghi calabresi iscritti e non". Lo ha detto il componente dell'esecutivo nazionale dell'Anaao Assomed Filippo Larussa.
L'esponente sindacale ha detto ancora: "Le O.O.S.S. desiderano molto più di Naddeo la chiusura del CCNL 2019-21, con la conseguente erogazione di arretrati e aumenti a regime. Non è certo colpa nostra il ritardo nell'apertura del tavolo (le prime due bozze scritte sono state ricevuti negli ultimi dieci giorni). Sappiamo bene quanto sia importante per tutti i lavoratori avere disponibili le risorse stanziate, pari al 4,01% (come per tutta la P.A.) per dare ossigeno ai bilanci familiari dissanguati dall'inflazione; ricordando che, per il triennio 2022-24, l'indice IPCA assegna un adeguamento dei salari all'inflazione pari al 16,1%, con risorse peraltro neppure stanziate e accantonate in legge di bilancio 2022 per il rinnovo dei contratti di tutta la P.A. Anche il parzialissimo ristoro del contratto 2019-21 non può essere barattato con una parte normativa persino peggiore dell'attuale. Specie se essa è accompagnata dalla proposta irricevibile dell'aumento, de facto, delle ore di lavoro (in netta controtendenza con tutti i settori lavorativi privati) remunerate per di più con pochi e incerti spiccioli.
Larussa ha aggiunto: "Naddeo, Regioni (controparte datoriale), Mef (convitato di pietra e vero dominus del tavolo) se ne facciano una ragione: non svenderemo quanto dovuto e atteso. Pur consci delle difficoltà economiche, il disagio lavorativo, l'esasperazione da burn-out dei colleghi stremati da turni estenuanti (vedi caso pronto soccorso Rossano, con 3 medici idonei e 2 con limitazioni per le urgenze nella terzo comune più popoloso della Calabria) e sempre più in fuga anche senza rete di protezione pensionistica dagli ospedali, in assenza di concrete aperture su temi che attengono a una condizione di lavoro irrinunciabile perché trattano di ferie, esigibilità di aggiornamento e riposi compensativi, monetizzazione delle ore aggiuntive, defiscalizzazione del salario accessorio, welfare aziendale. Contratto sì, ma non al prezzo di proposte inadeguate se non indecenti".
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