Nuovo Dpcm, le regole per le feste natalizie: shopping con orari più estesi e ristoranti aperti

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Il Governo ragiona su degli allentamenti alle misure in vigore

  21 novembre 2020 15:40

Il primo Natale nell'epoca del Covid inizierà in un certo senso il 3 dicembre, quando scadrà l'ultimo Decreto del presidente del Consiglio (Dpcm) e saranno fissate le nuove disposizioni anti-virus valide anche per il periodo delle feste. Diversi ministri, a partire da quello della Salute Roberto Speranza, e gli esperti ripetono che per il momento è un dibattito "surreale".

Quel che è comunque certo è che sarà un "Natale responsabile e rigoroso", dove rivestirà un ruolo centrale e decisivo l'andamento dei dati dell'epidemia nelle prossime settimane.

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha già indicato quale sarà la linea del governo: "Dobbiamo prepararci ad un Natale più sobrio; veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non saranno possibili. Una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva in termini di decessi e stress sulle terapie intensive. E non ce lo possiamo permettere". Questo non significa però chiusura totale anche perché vorrebbe dire dare il colpo finale a centinaia di attività commerciali che nel periodo natalizio fanno più del 30% del fatturato e al turismo.

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"Pensiamo che sarà possibile scambiarci i doni - ha detto infatti Conte - e permettere all'economia" di crescere. La formula con la quale saranno decise le indicazioni non è ancora stata stabilità, fermo restando che non dovrebbe essere abbandonato il sistema dell'Italia divisa in fasce. L'ipotesi più attuale è che ci sia un Dpcm per il periodo dal 3 dicembre fino a ridosso di Natale e uno per le festività vere e proprie. Sarà dunque consentito lo shopping per gli acquisti di Natale, con i negozi che potranno rimanere aperti in una fascia oraria più ampia per evitare assembramenti. Ci sarà anche l'apertura dei centri commerciali nei fine settimana e nei giorni festivi e saranno contingentati gli ingressi non solo nei negozi ma anche in strade e piazze, soprattutto in alcune grandi città e nel weekend. Apertura serale anche per ristoranti e pub mentre per il Cenone in casa ci saranno raccomandazioni e non divieti, virtualmente inapplicabili: plausibile che non si possa essere più di sei a tavola, quindi solo conviventi e parenti stretti. E potrebbe essere portato a sei anche il numero di commensali nei ristoranti. Quanto agli spostamenti, interdetti nelle zone rosse e limitati in quelle arancioni, anche tra regioni sarà sempre consentito il ritorno alla residenza o al domicilio, ma non si prevede un esodo dal nord al sud paragonabile a quello di marzo scorso prima del lockdown Italia. Questo anche grazie al massiccio impiego di smart working e lezioni universitarie a distanza introdotto nel frattempo. Infine il coprifuoco fissato attualmente alle 22 in tutta Italia: potrebbe essere spostato alle 23 o a mezzanotte, ma per la sera del 24 e per quella dei 31 c'è anche l'ipotesi che possa arrivare fino all'una di notte. Nessuna deroga dovrebbe invece essere concessa per eventi in piazza o in altri luoghi d'aggregazione, né per le feste. L'obiettivo del governo e dei presidenti di Regione per il momento è comunque un altro: fare in modo che la maggior parte delle regioni possano retrocedere dalle zone rosse e arancioni in modo da arrivare al 3 dicembre con buona parte dell'Italia in zona gialla. Ma anche se sarà così le regole devono essere chiare: "abbiamo fatto un'estate 'liberi tutti' e l'abbiamo pagata duramente - ha ricordato due giorni fa il coordinatore del Cts Agostino Miozzo - e dunque non possiamo permetterci un Natale 'liberi tutti'

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