«Non possiamo più far finta di nulla. L’ennesimo episodio avvenuto nel cantiere del nuovo ospedale della Sibaritide rappresenta un fatto di estrema gravità e non può essere in alcun modo sottovalutato. Siamo di fronte al secondo incendio in poco tempo, e questo non è più tollerabile».
È quanto dichiara Giacomo Maccarone, Segretario Generale della FenealUIL Calabria, a seguito del nuovo rogo sviluppatosi all’interno dell’area di cantiere, dove le fiamme hanno interessato un vano ascensore, generando momenti di forte allarme e preoccupazione.
«Parliamo di un’opera pubblica strategica per il territorio e per il sistema sanitario calabrese. Ma non possiamo permettere che essa diventi teatro di episodi inquietanti, che mettono concretamente a rischio l’incolumità di chi ci lavora ogni giorno. La sicurezza nei cantieri deve essere una priorità assoluta, sempre, e non solo nei documenti ufficiali».
Maccarone denuncia il fatto che, nonostante gli sforzi messi in campo dalle Organizzazioni Sindacali, dal Gruppo Interforze e dalle istituzioni competenti, questi episodi continuano a verificarsi. Segno evidente che le misure adottate finora non sono sufficienti a garantire un ambiente di lavoro sicuro e protetto da ogni forma di minaccia, diretta o indiretta.
«Siamo stanchi di assistere passivamente a situazioni che mettono in pericolo la vita dei lavoratori e compromettono la credibilità dell’intero progetto. È inaccettabile che un luogo destinato alla cura, alla tutela della salute e alla salvezza delle persone, come dovrebbe essere un ospedale, sia oggi un contesto in cui chi lavora rischia la propria vita. Questo paradosso non può più essere ignorato».
La FenealUIL Calabria chiede con forza che vengano immediatamente accertate le cause dell’incendio, che si faccia piena luce su quanto accaduto, e che vengano adottate misure straordinarie e concrete per rafforzare i controlli, la vigilanza e la prevenzione all’interno del cantiere.
«Serve un cambio di passo immediato: più trasparenza, più responsabilità e maggiore determinazione da parte di tutti. I lavoratori hanno diritto a un ambiente sicuro. E i cittadini hanno diritto a sapere che il loro futuro ospedale nasce nel rispetto della legalità, della dignità del lavoro e della vita umana. Il tempo delle parole è finito. È ora di agire».
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