di GABRIELE RUBINO
"Sono stati persi dieci anni". Lo ha sempre detto e lo ha ricordato anche nell'intervista a La Nuova Calabria, l'ex commissario della sanità calabrese Massimo Scura, ha "la testa dura" e ribadisce la posizione sulla localizzazione del nuovo ospedale di Catanzaro, uno dei suoi principali obiettivi all'indomani della realizzazione dell'azienda unica del Capoluogo. Facendo nomi e cognomi, ricordando date e circostanze, che sembrano lontanissime nel tempo ma che ricalcano alcuni aspetti del presente, ribadisce quanto ha cercato di costruire quanto rappresentava la sanità regionale. Il nuovo ospedale, una piastra con l'alta-media intensità e pronto soccorso a Germaneto, la piena funzionalizzazione del Policlinico (a partire dal trasferimento del dipartimento Materno Infantile), il rafforzamento nell'area nord dell'oncologia (magari prevedendo la specialità chirurgica) e la riconversione del 'Pugliese' in Cittadella della Salute. Anche perché la Protezione civile scrisse che "l'area del Pugliese, già nel 2004, era a rischio sismico. Era scritto che l'ospedale, già allora non poteva sopportare ulteriori modifiche strutturali".
Naturalmente, il racconto di Scura non poteva che partire dal 2015. L'anno in cui furono create commissioni paritetiche (con rappresentanti del Pugliese di Mater Domini e della Regione) per arrivare alla fusione degli allora due ospedali del Capoluogo. Un lavorio durato mesi e che fu 'cestinato' all'epoca dall'ex rettore Aldo Quattrone che utilizzò la giustificazione del clima avverso in città, in particolare del comitato pro-Pugliese che poi portò all'atto d'indirizzo del Consiglio comunale di Catanzaro (gennaio 2016) che vincolava l'area di realizzazione del nuovo ospedale, appunto fra il Pugliese e il Ciaccio. Grossomodo, la stessa posizione della mozione giacente, attualmente, a Palazzo De Nobili. Dopo ci furono altri tentativi (nonostante l'ostracismo regionale) che non andarono in porto. Dalla prima legge sull'integrazione che aveva il vulnus di ricomprendere lo spoke di Lamezia Terme (bocciata dalla Consulta) a quella sponsorizzata dall'ex presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini (impugnata dalla Consulta) che non prevedeva l'incorporazione, circostanza che avrebbe fatto venire meno l'accreditamento universitario. Su Tallini, Scura è risoluto: "Per i voti dei medici del Pugliese e di quelli che portavano i medici, sarebbe passato sul cadavere di non si sa chissà quanta gente". Ma tante altre chicche sono all'interno dell'intervista video che potete guardare e ascoltare sopra.
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