Nuvole sul Pd a Catanzaro, Rossana Neri: “Lascio perchè non sono una burattina". Chi sarebbero i "burattinai"?

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images Nuvole sul Pd a Catanzaro, Rossana Neri: “Lascio perchè non sono una burattina". Chi sarebbero i "burattinai"?


  01 agosto 2024 23:18

di ENZO COSENTINO

Le dimissioni di Rossana Neri da coordinatrice cittadina del PD, sono tutt’altro che un gesto plateale come spesso avviene da queste parti in politica. Per le cose che la dirigente dem ha detto, sono un atto meditato.

E qualche ombra la buttano sul suo Partito. “Lascio l’incarico perché non sono una burattina”. Vien da pensare che ci possano essere in circolazione “burattinai”!

Ed ancora frase pesante: “ Mi dimetto perché non sono una esecutrice di ordini. Posso dire forte che nella mia già lunga militanza sono stata – e lo sarò- ligia alle regole.”

La Neri era stata chiamata, unitamente ad Antonio Prunestì, alla guida del Partito per pilotarlo verso la celebrazione dei congressi di Circolo e poi di quello cittadino.

Lo “strappo” che si sta consumando in queste ore fra la Neri e il Pd locale ora passerà al vaglio degli organi superiori.

Altro particolare di riflessione, per deduzioni politiche, potrebbe essere- e lo è- la scarsa partecipazione di iscritti alla riunione convocata da Rossana Neri e soprattutto quella del segretario provinciale Domenico Giampa.

Anche l’aspetto relazionale fra i coordinatori cittadini e il Sindaco Fiorita è stato un leit-motiv dell’incontro soprattutto per le interlocuzioni intercorse sui problemi della Città che –ha sottolineato la Neri- resteranno tali anche dopo il prossimo “tagliando”.

E non ha tutti i torti l’ex coordinatrice.

Il centrosinistra catanzarese in vista appunto della riformulazione dell’Esecutivo comunale è in movimento affinchè nella distribuzione  degli incarichi assessorili al Pd sia riconosciuto il ruolo di importante “azionista”. C’è il gioco ad incastro dei numeri. Ci sono le aspirazioni di chi vorrebbe una chiamata a far parte della Giunta. C’è anche chi proprio in per questo evento teme possibili giochi di prestigio.


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