Ha sempre sostenuto la libertà vaccinale a cui hanno diritto tutti i cittadini e nella fattispecie tutti gli operatori della Polizia di Stato. Ancora una volta il Cosap rappresenta l’assoluta contrarietà a qualsiasi forma di obbligatorietà e di discriminazione.
"E’ pur vero che viviamo in un periodo storico particolare, ma dobbiamo anche rappresentare - scrive - la netta inversione di tendenza da parte delle autorità’ preposte; siamo partiti ad inizio “pandemia” con slogan del tipo “ne usciremo migliori” e con momenti in cui non si perdeva occasione di elogiare il lavoro svolto quotidianamente dalle Forze dell’Ordine ma, ad oggi siamo giunti a discriminare quei poliziotti che si ritrovano sprovvisti di “green pass” "
Per il Cosap "le vessazioni psicologiche sono iniziate prima in sordina (addirittura veniva negato l’accesso alle mense e agli uffici )per arrivare poi ai giorni nostri in cui si assiste ad una vera e propria caccia allo sbirro non vaccinato o che non ha ancora fatto il richiamo. Il 10 dicembre il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha emanato la circolare prot. 6142 contenente “disposizioni applicative” riguardanti l’obbligo vaccinale per gli operatori della Polizia di Stato, precisando nella stessa circolare che l’obbligo vaccinale fosse esteso anche al personale scolastico. Dall’analisi della circolare n°1889 del 07/12/2021, emanata Ministero dell’Istruzione, contenente “suggerimenti operativi” relativamente all’obbligo vaccinale per il personale scolastico, rileviamo delle sostanziali ed inconcepibili differenze rispetto all’omologa circolare diramata dal nostro Dipartimento di Pubblica Sicurezza".
"Pare infatti possa ritenersi escluso dall’obbligo vaccinale introdotto dal decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172, il personale scolastico il cui rapporto di lavoro risulti sospeso, come nel caso di collocamento fuori ruolo, aspettativa a qualunque titolo, congedo per maternità o parentale. Alla data del rientro in servizio a scuola, detto personale deve aver assolto all’obbligo vaccinale. Il COSAP è fortemente perplesso anche in relazione all’esonero dall’obbligo vaccinale per il personale dell’Amministrazione civile dell’Interno, che solitamente lavora nello stesso ufficio dei poliziotti. Le disposizioni emanate dal Ministero dell’Interno in merito all’obbligo vaccinale per il personale della Polizia di Stato contengono diversi punti in contrasto con le norme vigenti relativamente ai seguenti istituti: Congedo straordinario ex L.104/92. Quali sono le ragioni per le quali il personale scolastico, che alla data del 15 dicembre dovesse risultare collocato in congedo straordinario previsto dalla legge 104/92 per l’assistenza di un familiare disabile grave, ha l’onere di adempiere all’obbligo vaccinale solo a partire dal giorno di effettivo rientro in servizio (ergo anche dopo due anni), mentre sugli operatori della Polizia di Stato, tali oneri graveranno dal 15 dicembre 2021? L’assenza per malattia presuppone uno stato di inidoneità fisica al servizio certificata da un medico. Il dipendente che si trova in congedo straordinario o aspettativa deve osservare gli orari di reperibilità, ai fini di eventuale visita fiscale o di controllo, dalle ore 09:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle 18:00 di tutti i giorni compresi i festivi. L’assenza nelle predette fasce orarie è giustificata solo dietro comunicazione al medico del corpo e per motivi legati a visite mediche e esami strumentali legati al proprio stato di salute, l’imposizione di recarsi a effettuare la vaccinazione, stabilite dalle disposizioni Ministeriali, sono totalmente infondate poiché non tengono minimante conto dello stato di salute del soggetto destinatario dell’avviso".
"Qualora il Ministero dovesse procedere sulla strada intrapresa, è necessario che vengano stabiliti in modo chiaro e inequivocabile a quale soggetto bisogna inviare un’eventuale richiesta di risarcimento per danni fisici e eventualmente morali, che dovessero verificarsi, in caso di malori o incidenti anche in itinere, a seguito proprio dell’imposizione che costringe un soggetto, che si trova in uno stato di malattia, a spostarsi suo malgrado per sottoporsi alla vaccinazione. Per quanto riguarda il periodo di aspettativa le disposizioni prevedono un effetto retroattivo"
E ancora "Congedo per malattia del figlio art 47 d.lgs 151/2001 Questo tipo di assenza per motivi familiari riguarda l’assistenza del minore malato, appare abbastanza inverosimile che il genitore destinatario del provvedimento a causa di esso debba omettere l’assistenza al proprio figlio, la disposizione ministeriale appare in netto contrasto con i presupposti previsti dal d.lgs 151/2001. Stessa situazione riguarda tutti gli aspetti delle assenze per motivi familiari i cui presupposti si basano sull’assistenza a persone disabili, anche temporaneamente. In considerazione dei possibili effetti collaterali del vaccino, documentati dall’ultimo rapporto AIFA, 21 casi gravi su 100.000 somministrazioni, potrebbe venire meno il presupposto dell’assistenza. E poi Contenimento del rischio di contagio da SARS-Cov -2 sui posti di lavoro . Come si evince chiaramente il D.L. parla di diffusione del contagio sui posti di lavoro, chiaramente per il personale assente a qualsiasi titolo viene meno la ratio della norma “ossia la diffusione del contagio sul posto di lavoro” quindi le disposizioni in merito alle procedure relative all’obbligo vaccinale potranno essere attuate solo al rientro in servizio del personale assente a tal proposito, giova ricordare che nel corso dei due anni di pandemia uno dei criteri di contenimento dei contagi fu proprio la fruizione dei congedi arretrati al fine di garantire l’alternanza sui posti di lavoro, lo stesso D.L tra l’altro non menziona l’obbligo per il personale assente ma fa riferimento esclusivamente al contenimento dei contagi.
"Per quanto sopra esposto, il COSAP chiede la modifica delle disposizioni in contrasto con le norme vigenti rimarcando la contrarietà all’obbligo vaccinale e la necessità della sospensione del medesimo che sta generando trasversali problematiche a numerosi operatori ed alle loro famiglie. Concludiamo questo nostro documento rappresentando la nostra fraterna vicinanza alle famiglie dei colleghi deceduti negli ultimi giorni e nel contempo sollecitiamo indagini tese ad appurare eventuali correlazioni con la somministrazione dei “vaccini” per la prevenzione della malattia COVID-19" .
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