Occhiuto: "Ho notato rilassamento della burocrazia regionale, uno scenario di logoramento"

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Roberto Occhiuto
  01 agosto 2025 19:05

“Noi siano prima di tutto una comunità di uomini e donne che Antonio Tajani ha saputo tenere insieme, come aveva sempre voluto il presidente Berlusconi. E quando ho rappresentato ad Antonio la mia decisione di ripresentarmi al giudizio dei calabresi, e non perché non rispetto il lavoro della magistratura, che non va mai delegittimata soprattutto in Calabria, ho ricevuto la massima attenzione possibile da parte sua. Con la stessa serenità, mi sono rivolto anche ai leader della coalizione, ricevendo comprensione". A dirlo, il presidente dimissionario della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che, agli Sti generali ha confermato le sue dimissioni che porteranno allo scioglimento del Consiglio regionale dopo quattro anni dalla sua elezione.
   

"Subito dopo l’avviso di garanzia – prosegue Occhiuto – ho potuto notare un certo rilassamento nella burocrazia regionale, dirigenti che non firmavano gli atti, uno scenario di logoramento che non potevo subire, né accettare, perché avrebbe allontanato la realizzazione di importanti opere civili, come i cinque nuovi ospedali calabresi, le reti di mobilità, un esito che la Calabria non poteva sopportare. Per questo ho deciso di rimettere alle decisioni dei calabresi la valutazione di quanto fatto finora, e per raccontare nella prossima campagna elettorale cosa abbiamo realizzato, evitando la chiusura degli ospedali e rilanciando le infrastrutture calabresi, come gli aeroporti, i cui benefici si stanno ormai consolidando".
   

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"Abbiamo dinanzi a noi l’ambizione di essere punto di riferimento di quel vuoto di rappresentanza politica e sociale fatto di milioni di persone, che stanno nello spazio politico tra Meloni e Schlein, un progetto che perseguiamo con fiducia e determinatezza. Infine, ai miei avversari in Calabria, che adesso si lamentano per le mie dimissioni, ricordo che a ogni occasione le richiedevano dai banchi del Consiglio regionale, ma adesso protestano per la mia decisione di rimettermi al giudizio dell’elettorato calabrese”, conclude 

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