1) Ritiro del piano di rientro sanitario calabrese
2) Azzeramento del presunto deficit sanitario calabrese
3) Ritiro dell'aumento delle accise e delle tasse dovute a causa del piano di rientro sanitario e il recupero di quanto ingiustamente versato in più di 11 anni a questa parte dai cittadini e dalle imprese calabresi
4) Modifica del riparto dei fondi sanitari alle regioni che deve avvenire in base alla numerosità delle malattie e non in base al calcolo della popolazione pesata che penalizza regioni del sud come la Calabria dove ci sono molti più malati cronici.
5) Il ritiro del commissariamento dell'Inps delle commissioni sanitarie Asp per il riconoscimento dell'invalidità civile".
Così, in una nota, "Insieme per i malati".
"La sanità - continua - sempre secondo il neo commissario, torna in mano ai calabresi. Anche qui ci permettiamo di osservare che la sanità calabrese rimane ancora, saldamente, nelle mani di un uomo solo.
Chiedere di diventare commissario è stato di fatto, un’operazione di puro potere. Non ci pare una buona notizia il fatto che ad un commissario subentri un altro. Non è foriero di cambiamento, che sarebbe oltremodo necessario".
"In sostanza si rimane ancora dentro il Piano di Rientro, che tante sofferenze ha apportato ai calabresi. I calabresi potranno esultare solo e soltanto quando si avrà un sistema sanitario regionale veramente integrato. Quando, come tutti gli italiani, si vedranno riconosciuto il diritto costituzionalmente garantito ai livelli essenziali di assistenza".
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