"Ohi mammicè!", da Crotone arriva il rap che denuncia i vizi della "trap new generation" (VIDEO)

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Ad un certo punto del singolo cantano "noi siamo la Calabria nuova". Free-o spiega: "Ad ispirarmi è stata propria la vostra testata"

  15 novembre 2020 17:35

di CLAUDIA FISCILETTI

Quella di “Ohi mammicè!” è la Calabria giovane, quella che ha qualcosa da dire e lo fa usando il linguaggio universale della musica, aggiungendo un pizzico di originalità e tanta “calabresità”. Lo scossone che suona in rima con l’esclamazione del titolo, è partito da quattro rapper crotonesi, Free-o, Islero, Kasta e P Rope, che durante il lockdown del marzo scorso, con l’aiuto delle chat di gruppo whatsapp e del producer salentino DiMa dell’etichetta Rising Time Label, hanno dato vita a questo brano “nato per fare scalpore”, afferma Free-o, al secolo Fortunato Friio, riguardo la canzone che da oggi è disponibile in streaming e downloading sulle principali piattaforme digitali.

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E’ la fiera della non banalità anzi, il concept del brano, rafforzato dal videoclip fatto totalmente in green screen con la partecipazione della fitness blogger Arianna Ierardi, è quello di “mettere in risalto tutti i vizi che si riconducono al genere trap o rap e far vedere come creino stupore”, spiega P Rope, al secolo Paolo Corda, che con Free-o formano il duo “La Savana”, ed insieme si sono già fatti conoscere l’estate scorsa con “Dipende da te”, canzone sempre prodotta da Rising Time e pubblicata principalmente per dimenticare il malumore ed il grigiore portati dal periodo di quarantena.

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"Ohi mammicè!" è un'esclamazione che indica stupore tanto per qualcosa di positivo quanto negativo. Dai quattro crotonesi viene utilizzata per veicolare la "denuncia di quei vizi e della loro ostentazione da parte dei trapper new generation, che sempre più spesso prendono piede con testi "no sense" e con chiari riferimenti a droga, successo e soldi facili e utilizzo della donna come oggetto".

E se noi de La Nuova Calabria siamo già tanto affezionati al brano c'è un motivo; "Ad un certo punto del singolo dico "noi siamo la Calabria nuova" e ad ispirarmi è stata propria la vostra testata, perché a marzo, quando è nato il brano, mi avete chiesto di fare un video per la rubrica Io resto a casa", ha spiegato Free-o.

Entrambi, Fortunato e Paolo, si sono avvicinati al mondo della musica iniziando a scrivere sin da quando erano adolescenti. “Ho iniziato ascoltando soprattutto l’hip hop americano, con i suoi testi di critica sociale - racconta P Rope -, coloro che mi hanno sempre ispirato sono Tupac ed Eminem”. “Io mi rifaccio di più ai grandi nomi italiani quali Salmo e Marracash ma, da ascoltatore, ho esplorato veri generi, anche il rock e il pop”, aggiunge, invece, Free-o che a settembre ha pubblicato il suo primo singolo ufficiale, “Bergamotto” (ed in fatto di agrumi ha anticipato di gran lunga il corto di Gabriele Muccino ndr).

Per quanto possano trarre ispirazione dai grandi artisti di genere, l’obiettivo principale tanto per Fortunato quanto per Paolo è uno: “Poter fare ascoltare la nostra musica anche oltre i confini regionali, mantenendo sempre la nostra ‘crotonesità’, le nostre caratteristiche che ci contraddistinguono”. Raccontare la terra di Calabria, quindi, con i suoi pregi ed i suoi difetti, dal loro punto di vista.

Artisti giovani ed emergenti che il covid19, però, ha messo in difficoltà: “I live sono la parte principale per noi nuovi artisti ma con il virus, naturalmente, ci siamo dovuti fermare. Senza live non è musica”.

Ognuno di loro ha in serbo diversi progetti da solisti e concludono: “Questo è solo l’inizio”.

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