"Oltre il confine della vita" al Professionale di Botricello si discute di donazioni

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  05 aprile 2025 11:32

di FRANCESCA FROIO

L'Istituto Professionale "Rita Levi Montalcini" di Botricello ha ospitato ieri il convegno intitolato "Oltre il confine della vita: sensibilizzare, educare, donare", un evento che ha riscosso grande successo e partecipazione tra studenti, docenti e rappresentanti delle istituzioni locali. Un incontro che ha affrontato temi di grande rilevanza, come il valore della donazione degli organi e l'importanza di sensibilizzare le nuove generazioni su questo atto di generosità.

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Durante la giornata, gli studenti hanno avuto l’opportunità di ascoltare esperti del settore e di confrontarsi con chi ha vissuto personalmente l’esperienza della donazione. L'evento ha sottolineato come, attraverso un gesto di amore, si possa donare una seconda possibilità di vita, trasformando il dolore in un atto di speranza e solidarietà.

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Il messaggio principale dell’incontro è stato espresso chiaramente dalla dirigente scolastica Giovanna Moscato: "Dobbiamo proteggere la nostra vita nel migliore dei modi. La donazione, che avviene dopo la perdita di una persona cara, è un atto di generosità straordinario che salva vite. Grazie all’AIDO e ai professionisti che, con il loro impegno, contribuiscono a sensibilizzare e a educare alla donazione".

Il convegno ha avuto anche un focus sul rispetto per la vita: la professoressa Barillaro ha ricordato che "Donare gli organi è un atto di grande amore. Ma per amare veramente la vita, dobbiamo prima rispettarla. Dal dolore può nascere un gesto che dona nuova vita". Una riflessione profonda che ha toccato i cuori di tutti i presenti.

Franco Renda, presidente provinciale dell'AIDO di Crotone, ha moderato l'incontro, esortando gli studenti ad "aprire il cuore per accogliere valori importanti" e a non rimanere indifferenti di fronte a tematiche così cruciali per il futuro di ogni individuo.

Anche il sindaco di Botricello, Saverio Simone Puccio, ha portato la sua testimonianza, condividendo un’esperienza personale che ha emozionato tutti: “Ho firmato la tessera dell'AIDO a 22 anni, proprio come voi. Un anno e mezzo fa, ho vissuto il dolore di vedere la mia famiglia indecisa sulla donazione degli organi dopo la morte di mia zia. È un momento difficile, ma il dono può davvero fare la differenza."

Il convegno si è concluso con un sentito apprezzamento per l'iniziativa, che ha suscitato riflessioni profonde nelle giovani menti riguardo al valore della vita e dell’amore che si trasforma in dono.

Questo incontro ha rappresentato un’opportunità unica per gli studenti di comprendere l'importanza di un gesto che va oltre la sofferenza, ma che, grazie alla generosità, può dare speranza e una nuova vita. Un passo importante verso una cultura della solidarietà e del rispetto reciproco.

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