Omesso riconoscimento indennità da Covid 19, dieci infermieri e oss diffidano i vertici della Dulbecco

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Una immagine di infermieri
  07 dicembre 2023 09:37

Dieci tra infermieri e operatori socio sanitari dell’A.o.u. “Renato Dulbecco” di Catanzaro, in forza, nel periodo di massima diffusione della pandemia da Covid-19, presso i raparti dell’A.o. “Pugliese Ciaccio” più esposti al contagio al virus (“Rianimazione Covid”, “Malattie Infettive”, “Dialisi”), hanno diffidato, per tramite dell’avvocato Paolo Pitaro, i vertici aziendali per ottenere il pieno e integrale riconoscimento dell’indennità da covid-19 di cui al D.L. n. 34/2020, conv. con mod. nella legge 77/2020, c.d. “Decreto rilancio”, dal D.L. n. 18/2020, conv. con mod. nella legge 27/2020, c.d. “Decreto cura Italia”, recepito dal DCA della Regione Calabria n. 140/2021 e dalle linee guida per i beneficiari definite dalla Regione Calabria.

Si legge nella diffida a firma del legale: “… i miei assistiti sono infermieri professionali e operatori socio-sanitari (o.s.s.), oggi dipendenti dell’A.o.u. ‘Renato Dulbecco’ di Catanzaro, che hanno prestato attività lavorativa presso l’A.o. “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro nel periodo di massima diffusione della pandemia da ‘covid-19’. Più nello specifico, gli odierni istanti, per come meglio si dirà più avanti, non si sono mai sottratti dal loro lavoro e hanno fattivamente contribuito a contrastare, sempre in prima linea, il diffondersi della pandemia da covid-19. Ciononostante, però, i miei assistiti si sono visti negare, chi parzialmente e chi integralmente, la dovuta ex lege indennità una tantum messa in atto per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19 riconosciuta al personale sanitario. Il c.d. ‘premio covid-19’ è stato previsto dal D.L. n. 34/2020, conv. con mod. nella legge 77/2020, c.d. “Decreto rilancio”, dal D.L. n. 18/2020, conv. con mod. nella legge 27/2020, c.d. “Decreto cura Italia”, dal DCA della Regione Calabria n. 140/2021 e dalle linee guida per i beneficiari definite dalla Regione Calabria … I miei assistiti hanno operato, e operano ancora oggi, in reparti classificati come ad alto rischio contagio da covid-19 e hanno tutti maturato un numero giornaliero di presenze che gli consente di ottenere l’indennità massima di euro 1.830,24. Tanto è vero che, durante l’esercizio del loro lavoro, alcuni degli odierni istanti sono stati finanche contagiati dal virus, con consequenziale isolamento domestico o ricovero presso il reparto di Malattie Infettive, riportando, alcuni di loro, importanti e gravi danni alla salute. Occorre, a questo punto, soffermarsi sulla posizione di ciascun istante al fine di far emergere il palese e manifesto errore in cui è incorsa la datrice di lavoro nel non riconoscere o nel riconoscere loro un rischio inferiore rispetto a quello che effettivamente avrebbe dovuto riconoscergli con consequenziale erogazione di un’indennità economicamente inferiore rispetto a quella che avrebbe dovuto erogargli”.

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La diffida è stata trasmessa, oltre che ai vertici della A.o.u. “Renato Dulbecco”, anche all’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, alla Regione Calabria e al Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro del disavanzo della sanità della Regione Calabria affinché, ciascuno per quanto di propria competenza, vogliano attivarsi al fine di porre rimedio alla situazione. Gli infermieri e gli operatori socio sanitari hanno, inoltre, chiesto l’intervento dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Catanzaro affinché, previo espletamento del tentativo di conciliazione monocratico, svolga gli opportuni accertamenti e sanzioni, ai sensi di legge, i soggetti ritenuti eventualmente responsabili dell’omesso/parziale riconoscimento dell’indennità da covid-19.

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