Al termine del processo di primo grado Berdj Domenico Musco è stato assolto dalla Corte d'Assise di Palmi, in provincia di Reggio Calabria, dall'accusa di concorso in omicidio ai danni dello zio, Livio Musco, ricco proprietario terriero. L'omicidio è avvenuto la sera del 23 marzo 2013, quando un fratello della vittima ed il nipote rinvennero Livio Musco sanguinante seduto nella poltrona dello studio della residenza dei Musco. Concluse le indagini preliminari, il pubblico ministero aveva chiesto il rinvio a giudizio di tre indagati: Teodoro Mazzaferro, Ruggiero Musco e Berdj Domenico Musco questi ultimi rispettivamente fratello e nipote della vittima. La ricostruzione accreditata dagli inquirenti riconduceva il delitto alla mancata restituzione di un prestito che il barone Livio Musco avrebbe ottenuto da Teodoro Mazzaferro qualche anno prima.
Prima della celebrazione dell’udienza preliminare Teodoro Mazzaferro, sospettato di essere stato autore materiale dell’omicidio Musco, è morto per cause naturali, rimanendo Berdj Domenico unico imputato del delitto di concorso in omicidio. Ruggiero Musco, accusato di porto e detenzione di arma, all’udienza preliminare ha optato per il giudizio abbreviato ed è stato assolto. Berdj Domenico Musco invece ha scelto il rito ordinario ed è stato rinviato a giudizio davanti alla Corte di Assise di Palmi. Il pm aveva richiesto l'assoluzione mentre le parti civili, parenti dell'imputato, avevano concluso chiedendo la condanna. Al termine della camera di consiglio, Berdj Domenico Musco, assistito dall'avvocato Antonino Napoli del foro di Palmi, è stato assolto con formula ampia.
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