La Corte d’assise d’Appello (presidente Gabriella Reillo) ha assolto per non aver commesso il fatto Saverio Ramondino (difeso dall’avvocato Francesco Sabatino) e d’Angelo Arcangelo (difeso dagli avvocati Marco Talarico e Guido Contestabile) dall’accusa di omicidio verificatosi nel 2015 di Francesco Fiorillo.
Unico soggetto ritenuto responsabile rimane Antonio Zuliani il quale dopo la condanna aveva chiamato in causa Ramondino e d’Angelo come responsabili del grave fatto di sangue.
All’odierna udienza il procuratore generale, dottoressa Sforza, ha chiesto la riapertura dell’istruttoria per la posizione di Ramondino affinché venisse sentito il teste Antonio Zuliani ,richiesta che ha trovato opposizione da parte dell’avvocato Sabatino venendo disattesa dalla Corte d’assise d’Appello.
A questo punto il pg ha chiesto pesanti condanne a 18 anni per Saverio Ramondino e 16 anni per D’Angelo Arcangelo e a seguire gli avvocati Sabatino, Talarico e Contestabile hanno contestato la ricostruzione investigativa oltre alle dichiarazioni di Zuliani.
La Corte d’assise d’appello all’esito della camera di consiglio ha assolto entrambi gli imputati disponendo la scarcerazione di d’Angelo atteso che Ramondino (assolto già in primo grado) era stato in precedenza scarcerato dal riesame su annullamento della cassazione.
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