Omicidio Mangone nel 2013, il giallo di Zagarise si infittisce: il Gip dispone nuove indagini

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Il Tribunale di Catanzaro

Accolta l'opposizione all'archiviazione proposta dagli avvocati Ledonne e Ponte

  22 luglio 2020 18:01

di EDOARDO CORASANITI

Nuove indagini suppletive. Per il giudice dell'indagine preliminare Claudio Paris ci sono elementi per fare luce sull'omicidio di Giuseppe Mangone, 82 anni, ucciso a dicembre del 2013 a Zagarise, nella Presila Catanzarese, dove era stato sindaco.

L'anziano è stato trovato privo di vita in una pozza di sangue in un terreno di sua proprietà con una profonda ferita al collo causata da un'arma da taglio. Sul posto, per le indagini, se ne occuparono i carabinieri della Compagnia di Sellia Marina e del comando provinciale.

Dopo sei anni, a novembre scorso la Procura della Repubblica di Catanzaro chiede l'archiviazione nei confronti dei tre indagati accusati di omicidio : A.C, 77 anni, F.G, 76 anni, A C, 85 anni, difesi rispettivamente dagli avvocati Armodio Migali, Antonio Cimino, Francesco Gigliotti. Per l'accusa, gli elementi finora raccolti non sono sufficienti per andare avanti e così l'unica opzione non rimane che chiedere l'archiviazione. 

Le parti offese, Isabella, Pancrazio, Gabriella Mangone (tre figli della vittima) e Olga Gallelli (moglie), non ci stanno e propongono opposizione. Ad occuparsene gli avvocati Pasqualino Ledonne ed Elvira Ponte che suggeriscono nuovi elementi di indagine che, a dire dei legali, non possono essere trascurati. E così è: il Gip oggi ha sciolto la riserva e ha disposto nuove indagini accogliendo l'opposizione all'archiviazione degli avvocati Ledonne e Ponte.


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