Omicidio Rosso, la Corte d'Assise rigetta la richiesta di acquisizione di nuove intercettazioni. Le difese: "Sconfessano quanto dichiarato da Monti"

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Francesco Rosso
  05 febbraio 2020 15:31

di EDOARDO CORASANITI

L'agenda del processo per l'omicidio di Francesco Rosso, ucciso nel maggio del 2015 a Simeri Crichi (Catanzaro), registra un nuovo sviluppo. La Corte d'Assise di Catanzaro presieduta da Alessandro Bravin ha rigettato la richiesta avanzata dalle difese (avvocati Piero Funaro, Massimo Scuteri, Salvatore Iannone, Luigi Colacino, Gregorio Viscomi) per l'acquisizione delle intercettazioni captate nel carcere. E' il loro contenuto ad assumere un ruolo centrale: secondo i difensori, infatti, le rilevazioni registrate tra settembre 2019 e gennaio 2019 "sono fondamentali per dimostrare la non credibilità del reo confesso Danilo Monti, le quali contrastano con le stesse dichiarazioni di Monti rese alla Procura".

A questa richiesta il pubblico ministero Calcagno si era opposta alla richiesta in quanto le intercettazioni non sono state già depositate perché utilizzate in un altro procedimento nei confronti di altri soggetti". Tecnicamente si tratta di segreto istruttorio. 

Per l’omicidio eseguito una macelleria sono coinvolti Evangelista Russo, Antonio Procopio, Gregorio Procopio, Francesco Mauro e Vincenzo Sculco.

Danilo Monti, invece, è stato condannato a 17 anni di reclusione in abbreviato. Recentemente, la stessa Corte ha disposto la sostituzione della misura cautelare per Russo, che dal carcere è passato ai domiciliari. 

La prossima udienza si terrà il prossimo 1 aprile quando verranno ascoltati alcuni testimoni indicati dalla Procura. 

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