Omicidio Rosso, la sentenza: quattro ergastoli (I NOMI)

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Francesco Rosso
  11 marzo 2022 14:05

di EDOARDO CORASANITI

Sei anni e 11 mesi dopo arriva la conclusione del primo capitolo giudiziario: la Corte d'Assise di Catanzaro, presieduta da Alessando Bravin, ha condannato all’ergastolo  Evangelista Russo, Antonio Procopio, Gregorio Procopio, Francesco Mauro. Vincenzo Sculco, a cui sono state riconosciute le attenuanti generiche, è stato condannato a 24 anni dì reclusione. Le motivazioni saranno depositate tra 90 giorni.

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La loro colpa è legata all'omicidio di Francesco Rosso, 35 anni, ucciso a Simeri Mare il 14 aprile 2015 davanti alla sua macelleria. La pm Veronica Calcagno aveva chiesto l'ergastolo per tutti gli imputati. 

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La Procura di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri, rappresentata in aula e nelle indagini da Calcagno, ha tracciato il quadro di come gli imputati avrebbero partecipato, ideato ed eseguito l'uccisione di Rosso. Delineando i diversi compiti che avrebbero assunto nella vicenda: Russo, 72enne, è ritenuto il mandante dell'omicidio; Francesco Mauro, 43anni, avrebbe materialmente consegnato la pistola Luger calibro 9 al killer, il sicario reo confesso divenuto collaboratore Danilo Monti, 29 anni, di Cerva. E anche il contributo che secondo l'accusa sarebbe stato fornito da Gregorio Procopio, 58 anni, il figlio Antonio di 33, entrambi di Botricello e il genero, Vincenzo Sculco, trentenne di Andali Per la stessa vicenda Danilo Monti è stato condannato a 17 anni di reclusione in abbreviato. 

Durante le udienze successive, sono intervenuti  le parti civili rappresentati dagli avvocati Nunzio Raimondi e Manuela Costa, Piero Mancuso e Macrì. 

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Nelle udienze successive a smontare il quadro accusatorio è ci hanno provato gli avvocati Piero Funaro, Rita Parentela, Massimo Scuteri, Salvatore Iannone, Luigi Colacino, Gregorio Viscomi, tutti convinti dell'innocenza dei propri clienti. All'attenzione dei due magistrati togati e di quelli popolari, i difensori hanno portato tracce e segni contraddittori tra cui i momenti del delitto, le armi utilizzate, le presunte collaborazioni attuate e il progetto omicidiario. 

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