La Procura della Repubblica di Reggio Calabria, coordinata da Giuseppe Lombardo, ha ordinato “accertamenti tecnici non ripetibili di tipo biologico” sulla Bmw 316i su cui è stato assassinato il Sostituto procuratore generale della Cassazione Antonino Scopelliti, ucciso a colpi d'arma da fuoco nel pomeriggio del 9 agosto del 1991, mentre rientrava dal mare nella sua abitazione di Campo Calabro (RC).
Secondo quanto si è appreso, il provvedimento – sottoscritto da Lombardo e dalla sostituta Sara Parezzan - è stato notificato dalla squadra mobile della questura di Reggio Calabria a 21 indagati, alcuni dei quali attualmente detenuti, e ai legali di tre indagati deceduti per cause naturali.
Si tratta di Matteo Messina Denaro, Giovanni Tegano, e Francesco Romeo, cognato di Benedetto Santapaola, il cui figlio, ‘Enzino’, è stato indicato dal pentito Maurizio Avola come il killer che ha eseguito materialmente l’omicidio, aprendo il fuoco con un fucile a canne mozze calibro 12 dal sellino posteriore della Honda Gold Wing guidata dallo stesso pentito, che avrebbe affiancato l’autovettura di Scopelliti. Le 21 persone indagate, sulle quali la Procura di Reggio Calabria sta indagando con l’accusa di omicidio, sono personaggi che – secondo la Dda – rappresenterebbero i vertici di Cosa nostra catanese e della ‘ndrangheta. La nuova iniziativa investigativa decisa dalla Procura sarà espletata anche in presenza dei legali e di consulenti tecnici degli indagati. Le analisi, eseguite dal laboratorio regionale di polizia scientifica di Reggio Calabria, inizieranno il prossimo 30 maggio.
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