Opera di Pesce alla Calabria, l'entusiasmo dell''architetto Rubino per la partecipazione della Santelli

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Gaetano Pesce
  19 settembre 2020 11:57

di MAURIZIO RUBINO*

E’ bello leggere con quanto entusiasmo e partecipazione il presidente Santelli abbia accolto l’intenzione di Gaetano Pesce di donare un’opera alla nostra Calabria. Ed è bello e significativo che il primo presidente donna della nostra regione si appassioni parlando di arte e contemporaneità; di uno sviluppo della nostra terra che non può prescindere da una crescita culturale da perseguire con forza. Jole Santelli sorprende per toni e contenuti facendo sembrare lontanissimi i tempi in cui con Michele Traversa prima e Wanda Ferro poi, scalavamo le montagne impervie dell’indifferenza, del torpore apatico e infine della diffidenza di chi non capiva e non capisce come possano essere proprio l’arte e la cultura le basi sulle quali costruire una Calabria nuova e moderna. La prima edizione di Intersezioni a Scolacium, segnò la partenza di un grande processo culturale. In poco meno di dieci anni, dal 2005 al 2014, sono passati dal Parco artisti tra i più celebrati del mondo; parallelamente nasceva il grande Parco della Scultura, oggi tra i più apprezzati d’Europa, e infine  le grandi mostre del museo Marca con i nomi più celebri dell’arte internazionale. Un lavoro enorme che poteva sembrare scivolasse via senza lasciare traccia, magari dimenticato. 

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Invece un cambiamento c’è stato e c’è. Nella bella e imprevista novità di un presidente illuminato ma anche in una inedita sensibilità artistica della gente comune, nella diversa disponibilità delle istituzioni e soprattutto nel fermento nuovo che agita i giovani della nostra città, con un’offerta sempre più ricca di eventi artistici e culturali.

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La donazione di Gaetano Pesce è un riconoscimento a tutto questo: alla Calabria in generale ma soprattutto a Catanzaro e al Parco delle sculture, dove la “Maestà Sofferente” di Pesce dialogherebbe con le opere di artisti altrettanto apprezzati: da Tony Cragg a Daniel Buren, da Michelangelo Pistoletto a Dennis Oppenheim, da Jan Fabbre a Wim Delvoye, tanto per citarne alcuni. 

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Ovviamente perché questo possa avvenire nel migliore dei modi occorre affrontare ovvie problematiche organizzative e progettuali, in primo luogo con l’individuazione e la sistemazione di un’area pianeggiante all’interno del Parco che tenga conto delle enormi dimensioni dell’opera. Individuata l’area bisognerà attrezzarla e renderla fruibile. Poi studiare insieme agli assistenti del Maestro il tipo di fissaggio e le modalità di movimentazione e montaggio. Infine affrontare le problematiche relative alla sua manutenzione tenendo conto che la scultura, realizzata in resina, necessita con ogni probabilità di un ripristino periodico del colore. Tutto questo comporta la disponibilità già accertata dell’artista, quella dei presidenti Traversa e Abramo che di certo non mancherà, ed infine una disponibilità economica immediata per il trasporto, la movimentazione e il suo posizionamento e una quota futura da destinare alla manutenzione. Immaginare di piazzare frettolosamente la scultura senza prevederne l’assistenza e la gestione futura sarebbe una colpa imperdonabile da evitare a tutti i costi e farebbe torto, oltre che al donatore anche al Parco, che deve la credibilità della quale gode anche all’attenzione e alla cura con le quali vengono trattate le opere della sua collezione, le quali costituiscono forse il patrimonio culturale più importante della città capoluogo.

La stessa scrupolosa meticolosità è necessaria oggi per ospitare il lavoro di Gaetano Pesce, garantendo le migliori condizioni espositive e una manutenzione continua. Il Presidente della Provincia di Catanzaro Abramo e quello del Parco Traversa non perdano questa occasione e realizzino le condizioni anche economiche per esporre al meglio la “Maestà Sofferente”. Non capita spesso infatti che un artista come Gaetano Pesce offra senza alcun compenso una sua opera ad uno spazio pubblico, ma capita ancor meno che un presidente della Regione Calabria dimostri e trasmetta così tanta disponibilità ed interesse per un evento culturale.

*Architetto

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