di EDOARDO CORASANITI
Con l'accusa di omicidio stradale è stato rinviato a giudizio Antonio Muraca, titolare di un'azienda agricola di Gimigliano. Il capo d'imputazione che lo costringerà il prossimo 13 luglio a presentarsi davanti al giudice monocratico di Catanzaro si riferisce alla morte di Roberto Mancuso, deceduto il 13 agosto 2018 proprio nell'azienda agricola di Muraca. I suoi familiari sono costituti in giudizio con gli avvocati Giuseppe Vetrano, Natali e Antonio Chiarella.
Sull'imputato pendono anche le accuse di violazione degli obblighi di vigilanza e sicurezza sul posto di lavoro previsti dal d. Lgs. 81/08
Il decesso di Mancuso, assunto presso l'azienda con qualifica di autista di mezzi pesanti, secondo la ricostruzione della Procura fondata sulla consulenza tecnica redatta dal consulente tecnico del pm, sarebbe avvenuto così: Muraca è alla guida del muletto in uso alla ditta, percorre una stradina in salita vicina al capannone dell'azienda, e dà disposizioni a Mancuso di posizionarsi sopra al mezzo, sulle forche, per fare da contrappeso.
Qualcosa va storto e causa di una presunto errore manovra di marcia nel percorrere in discesa la strada, il muletto si ribalta perforando con le forche Mancuso all'altezza del fianco destro. La vittima perde la vita per shock emorragico nell'immediatezza del sinistro.
Dopo le indagini e la richiesta di rinvio a giudizio, il Gup ha rinviato a giudizio l'imputato. Sarà proprio il processo nel contraddittorio delle parti ad accertare o meno l'andamento della vicenda e la ricostruzione della Procura, secondo cui a guida del muletto il 13 ottobre 2018 c'è Muraca. Circostanza che però viene contestata dalla difesa dell'imputato: "Ricostruzione dei fatti che trova unico flebile riscontro in una consulenza tecnica disposta dallo stesso organo inquirente, fortemente opinabile, che presenta gravi criticità e che sarà puntualmente contestata dalla difesa dell’imputato in sede processuale, se e quando dovesse pervenirsi al giudizio. Corre l’obbligo di evidenziare che l’ipotesi d’accusa e le risultanze della consulenza tecnica del Pubblico Ministero sono in stridente contrasto con le deposizioni, gravi, precise e concordanti, di tutte le persone informate sui fatti escusse in sede di indagini preliminari, le quali hanno riferito e più volte confermato che il signor Antonio Muraca non era alla guida del muletto al momento del verificarsi del sinistro, come ha sempre sostenuto e sostiene lo stesso imputato nella sua accorata e convinta proclamazione di innocenza", scriveva l'avvocato Gregorio Ferrari già alla richiesta di rinvio a giudizio.
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