“Deve preoccupare, tra gli stupefacenti sequestrati, anche la presenza di Fentanyl (la c.d. ‘droga degli zombie’) a San Roberto (piccolo comune della Vallata del Catona) e del coinvolgimento di minori nella gestione dei traffici, che certamente meritano la massima attenzione. Fondamentali sono state le tecnologie per queste indagini e l’Italia sta cercando di recuperare il suo gap. In questo ambito stiamo cercando di fare tutti insieme perché occorre rendersi conto che, per utilizzare un termine giornalistico, bucare le filiere comunicative con intercettazioni e mezzi moderni equivale ad ascoltare, capire, conoscere, intervenire e contrastare, in questo caso, l’intera filiera dello spaccio”.
E’ quanto ha, tra l’altro, affermato, visibilmente preoccupato, il procuratore della Dda f.f. Giuseppe Lombardo, nel corso della conferenza stampa svoltasi in prefettura per illustrare i risultati dell’operazione ‘Arangea-Oikos’, eseguita da Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza che ha portato all'arresto di 54 opersone per un traffico di stupefacenti fra la Calabria e la Sicilia.
“La ‘ndrangheta è ricchissima, straordinariamente potente, e il narcotraffico – ha proseguitoil magistrato - è sicuramente in questo momento l’ambito in cui opera di più, senza confini territoriali. L’attenzione investigativa, però – ha detto Lombardo – come dimostrato oggi, è altissima, e l’indagine conferma quanto sia grave il fenomeno criminale della ‘ndrangheta e quanto sia straordinaria la capacità di incidere su quella che è la vita di ognuno di noi. C’è un vero e proprio sistema criminale integrato in cui la ‘ndrangheta ha un ruolo assolutamente chiave. Colpita la ‘ndrangheta il sistema è compromesso. Ma non possiamo egualmente esprimere il medesimo concetto per tutte le articolazioni di scopo che essa governa e manovra. Occorrono gli strumenti adeguati e aggiornati - ha concluso il procuratore Lombardo - anche se oggi siamo soddisfatti del nostro lavoro”.
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