Coinvolto nell'operazione denominata "Basso profilo" anche un finanziere in pensione, il luogotenente Ercole D’Alessandro che, come emerso dalle prime indagini, si poneva referente istituzionale del sodalizio sotto investigazione. Lui, con pluridecennale esperienza maturata negli anni di servizi.
Era lui il referente "istituzionale giudiziario" dell'imprenditore Gallo al quale forniva in più occasioni informazioni riservate. Lavorava su due fronti: quello del favoreggiamento con il sodalizio e traendo utilità personali: dall'imprenditore Gallo come contrapartita aveva ottenuto un posto di lavoro per un congiunto. Poneva i suoi uffici a disposizione di imprenditori fornendo informazioni riservate.
Circa 50 gli indagati destinatari del provvedimento, nomi che si rincorrono nell'inchiesta condotta dal procuratore Nicola Gratteri, che ha fatto luce sul monopolio delle aste giudiziarie di cui da anni si parla in Calabria, stringendo il cerchio su noti professionisti della città capoluogo. In particolare, sono 13 le persone portate in carcere e 35 ai domiciliari. Tra gli arrestati, diversi colletti bianchi di Catanzaro e provincia e imprenditori di spessore, ritenuti collusi con i maggiori esponenti delle 'ndrine tra le più importanti di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro come 'Bonaventura' 'Aracri', 'Arena' e 'Grande Aracri'.
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