Cinquantanove società, 45 immobili, 29 autoveicoli di cui 2 Porsche (911 Carrera 4 e Boxter), 77 conti correnti, 24 carte di credito ricaricabili, un' imbarcazione del tipo Invictus 370, 1 lingotto d’oro e 1 orologio ROLEX.
Sono i numeri dei sequestri operati nell’ambito dell’inchiesta “Basso profilo” quando nel corso della notte, 200 uomini della D.I.A, provenienti da tutti i centri e sezioni operative d’Italia, supportati da Poliziotti, Finanzieri e Carabinieri hanno coadiuvato gli investigatori della sezione operativa D.I.A. di Catanzaro, tutti coordinati dalla Direzione Investigativa Antimafia di Roma, per l’arresto di 50 persone, destinatarie di un provvedimento di misura cautelare, 13 in regime di custodia in carcere, 35 in regime di custodia domiciliare, un obbligo di divieto nel comune di Catanzaro e un obbligo di presentazione alla P.G.
Un duro colpo all’associazione di tipo mafioso, costituita da un insieme di “locali” e “'ndrine” distaccate e operanti nelle diverse province calabresi e riferite, tra gli altri, a soggetti di caratura 'ndranghetista quali Nicolino Grande Aracri, Trapasso Giovanni, Mannolo Alfonso e Bagnato Antonio Santo. Un coinvolgimento non è di poco conto, se si consideri che a ognuno di essi corrisponde una sfera di "competenza territoriale" ben delineata, e ciascuno di loro ha rapporti con Antonio Gallo alias “il principino”, un "jolly", in grado di rapportarsi con i membri apicali di ciascun gruppo mafioso non in senso occasionale e/o intermittente, bensì in senso organico e continuo. In altri termini, l'imprenditore ha mostrato di essere in grado di interloquire, anche direttamente, con i boss delle cosche, manifestando in tal modo una significativa caratura criminale e presupponendo una vera e propria appartenenza alla 'ndrangheta.
Le intercettazioni telefoniche e ambientali, ben 266.500 dialoghi ascoltati e trascritti, sostenuti da contestuali indagini bancarie e accertamenti patrimoniali nel numero di 1800 conti correnti esaminati e 388.000 operazioni bancarie ricostruite, per un giro d’affari di circa . 250.000.000 eurohanno confermato la mole di dati riferiti dai collaboratori di giustizia e hanno permesso di confermare l’esistenza di un insieme di “locali” e “'ndrine” distaccate e operanti nelle diverse Province calabresi nei territori di riferimento che corrispondono a Cirò Marina, Cutro, San Leonardo di Cutro, Isola di Capo Rizzuto, Roccabernarda, Mesoraca, Botricello, Sellia, Cropani, Catanzaro e Roccelletta di Borgia.
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