E' Luigi Brugnano, il calabrese già coinvolto nella vicenda Aemilia, travolto dell'operazione denominata "Billions" condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia, supportata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, che ha permesso di scoprire un’associazione a delinquere, composta da 49 soggetti specializzata nell’offrire, in via “professionale”, “servizi” di emissione di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti, per consentire alle imprese beneficiarie l’abbattimento dei propri redditi imponibili, con realizzazione di svariati delitti in materia tributaria: emissione ed utilizzo in dichiarazione di fatture false, occultamento della documentazione contabile e omessa dichiarazione dei redditi.
Nel corso dell’attività d’indagine è stato possibile monitorare anche un conflitto, tra gli associati ed un gruppo criminale riconducibile alla famiglia GIARDINO di Verona, città in cui alcuni membri dell’associazione avevano subito il furto di 50.000 euro in contanti che sarebbero dovuti servire per finanziare un’operazione illegale.
Brugnano era uno dei capi dell'associazione a delinquere smantellata composta, infatti, in modo estremamente strutturato: al vertice vi erano i Capi che coordinavano dieci cellule operative che potevano contare di società di comodo (delle vere e proprie cartiere) per la emissione di fatture per operazioni inesistenti, di “prelevatori” professionali di denaro da sportelli bancomat e procacciatori di soggetti economici interessati ad ottenere servizi finanziari illegali.
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