"Puoi chiedere se puoi fare un occhio ad un collega, ha comprato un Audi che gli consegnato a giugno, magari un piccolo trattamento per me e è buono, mi dà un occhio in questo ambiente".
Un trattamento di favore, dunque presso la concessionaria Audi Zentrum di Lamezia Terme in cambio di informazioni. Violando di fatto il dovere di segretezza.
Michele Marinaro, ispettore della Guardia di Finanza dapprima in servizio alla Dia e poi impiegato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, veicolava informazioni coperte da segreto investigativo - essendo impiegato nello svolgimento delle indagini delegate dalla procura nei confronti, tra gli altri, dei fratelli Sgromo "in cambio - si legge nelle 59 pagine dell'ordinanza - di utilità sia di contenuto economico, che di altro contenuto".
Si legge così, nell’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal gip del capoluogo, nei confronti di 6 soggetti indagati a vario titolo per trasferimento fraudolento di valori, auto-riciclaggio, corruzione in atti giudiziari, associazione per delinquere, frode nelle pubbliche forniture, con l’aggravante di aver agevolato associazioni di tipo mafioso, in relazione, fra l’altro, ai lavori di manutenzione straordinaria del ponte “Morandi" e di un tratto della strada statale 280 “dei Due Mari”.
Non solo trattamenti di favore nell'acquisto di auto per amici, dunque, ma Marinaro, per l'accusa, avrebbe ottenuto " l'interessamento di Eugenio Sgromo per il suo passaggio alle dipendenze del Consiglio dei ministri - servizi di informazione".
Avrebbe fatto di più. Avrebbe indirizzato l'esito delle indagini in corso a favor dei fratelli Sgromo "dapprima proponendo al pm la riqualificazione del delitto di cui all'art. 416-bis c.p.in altra fattispecie meno grave, tanto che il p.m. derubricava il delitto associativo, in un'ipotesi di favoreggiamento e quindi, all’esito di un’ulteriore delega di indagine, evidenziando al pm l’insussistenza anche del reato di favoreggiamento, reato in relazione al quale tuttavia il pm chiedeva il rinvio a giudizio di SGROMO Eugenio e SGROMO Sebastiano, che con sentenza 337/2019 emessa dal GUP di Catanzaro all'esito di abbreviato, venivano condannati rispettivamente ad 2 e 4 mesi di reclusione per favoreggiamento aggravato e falsa testimonianza e ad un anno e 4 mesi di reclusione per favoreggiamento. aggravato" .
E ancora. Marinaro avrebbe in più occasioni rivelato a Eugenio Sgromo che a sua volta sollecitava Paolo Pollichieni, deceduto, all'epoca direttore del Corriere della Calabria, ad acquisire informazioni coperte da segreto investigativo.
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