Il Gip su istanza della difesa (avvocati Giuseppe Fonte ed Enrico Grosso) ha concesso gli arresti domiciliari l'imprenditore Sebastiano Sgromo, in carcere nell'ambito dell'operazione "Brooklyn", l'indagine che ha messo a fuoco sui lavori di manutenzione straordinaria (presunto materiale scadente utilizzato) del ponte “Morandi” e di un tratto della strada statale 280 “dei Due Mari”.
La difesa avuta contezza della motivazione del Tdl ha posto al gip una serie di considerazioni sull’ inadeguatezza del carcere quale misura idonea a preservare le esigenze cautelari. Il ridimensionamento del quadro indiziario, infatti, all’esito del riesame ( in primis l’eliminazione di tutte le aggravanti mafiose contestate) non giustificava il mantenimento del carcere.
Per Sebastiano Sgromo secondo la difesa non vi erano esigenze cautelari tali da non poter essere preservate dagli arresti domiciliari.
Già durante la fase del Tribunale del Riesame gli avvocati hanno incassato un risultato: l’esclusione dell’agevolazione mafiosa per tutti i delitti contestati e la riqualificazione, per due capi d’accusa, in concorso esterno in associazione semplice.
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