Operazione 'Case popolari' a Reggio, la Cgil chiede "il ripristino della legalità"

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  14 febbraio 2024 18:08

 “Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, nell’ambito dell’operazione denominata ‘Case popolari’, che ha riguardato complessivamente, a vario titolo, ‘37 indagati di cui alcuni destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, altri della misura degli arresti domiciliari e altri ancora di perquisizioni, in quanto ritenuti responsabili di aver preso parte, con vari ruoli, ad una associazione per delinquere finalizzata all’illecita gestione di immobili di edilizia popolare ed alla commissione di condotte estorsive’, dimostra quanto sia urgente fare piena luce al più presto su questa gravissima vicenda al fine di consentire il ripristino della legalità e l’accesso trasparente e regolare all’assegnazione degli alloggi sociali”.

Ad affermarlo, in una nota congiunta, i Segretari Generali della Cgil Calabria e della Cgil Metropolitana di Reggio Calabria, Angelo Sposato e Gregorio Pititto, il Segretario Generale Sunia-Cgil Calabria, Francesco Alì e i Segretari Generali FP-CGIL Calabria e Metropolitana di Reggio Calabria, Alessandra Baldari e Francesco Callea.

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Per i sindacalisti “la situazione di malaffare sulla ‘gestione illecita degli alloggi di edilizia popolare’ che consentiva a un ‘sodalizio criminale’ che poteva contare sull’apporto fornito da alcune figure interne alla pubblica amministrazione è gravissima e inaccettabile per un Paese civile perché lascia sgomenti il solo pensiero che le Istituzioni preposte allo svolgimento delle pratiche del settore possano essere coinvolte in attività illecite o compiacenti. Per questo siamo accanto alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, alle forze investigative che hanno condotto le indagini e a quanti sono stati danneggiati da queste condotte illecite”.

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