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I coniugi Annarita Vignarolo e Domenico Rotella passano dagli arresti domiciliari all'obbligo di dimora.
E' la decisione del Tribunale della libertà di Catanzaro nell'ambito dell'operazione "Coccodrillo" che nelle settimane scorse ha portato all’emissione di dieci misure cautelari dalla Dda di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri. Nel mirino: gli interessi di alcuni imprenditori e i legami con la criminalità organizzata.
Durante le discussione, i legali hanno fatto hanno presente ai giudici che gli arresti domiciliari avrebbe aggravato la situazione economica dell'intera famiglia. Gli avvocati Vitaliano Leone e Giampiero Mellea hanno sottolineato che la reiterazione del reato e inquinamento delle prove non possono esistere: la società "Marina Cafe" di Catanzaro è già sotto sequestro e il rapporto tra i due è già incrinato. Inoltre, secondo la difesa, il "Marina cafè non era il motore della galassia dei Lobello". Ai giudici Cappai, Pede, Mazzotta, gli avvocati Leone e Mazzotta hanno messo in mese che sotto il profilo del dolo, infine, non ci sarebbe prova che Vignarolo e Rotella fossero a conoscenza delle trame dei Lobello.
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