Operazione "Farmabusiness". Ecco di cosa è accusato Mimmo Tallini

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Mimmo Tallini
  19 novembre 2020 09:52

Concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso. Il presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini è finito agli arresti domiciliari nell'ambito dell'operazione Farmabusiness portata avanti dai carabinieri  del Comando Provinciale di Catanzaro e del Comando Provinciale di Crotone che hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia. 

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Secondo l’accusa, i rapporti di Tallini con la cosca hanno riguardato la costituzione di una società, la Farmaeco con base a Catanzaro, finalizzata alla distribuzione all’ingrosso di prodotti medicinali mediante una rete di punti vendita costituiti da farmacie e parafarmacie .  Tallini avrebbe fornito supporto alla cosca, specie nella fase di avvio del progetto ed il suo intervento, secondo quanto riferiscono i carabinieri, è stato ricambiato anche con il sostegno della cosca alle elezioni regionali del novembre 2014. Il contributo di Tallini, ritengono gli investigatori, è stato decisivo per favorire e accelerare l’iter burocratico inziale per ottenere le necessarie autorizzazioni per la costituzione della società per la distribuzione di medicinali.

"Non facendo organicamente parte, concorreva  nella partecipazione all'associazione di 'ndrangheta dei Grande Aracri di Cutro in quanto, in  qualità di assessore regionale fino al 2014 e quindi candidato  alle elezioni per il rinnovo  del consiglio regionale del 2104 e successivamente consigliere regionale forniva - si legge nelle carte dell'accusa - un contributo concreto, specifico  e volontario per la conservazione  o il rafforzamento delle capacità operative con la consapevolezza  circa i metodi e i fini dell'associazione stessa promettendo e assicurando in cambio del sostegno elettorale - promesso e attuato  da parte del sodalizio - la sua disponibilità nei confronti dell'organizzazione  di 'ndranghetra con la consapevolezza circa i metodi e i fini dell'associazione  stessa, al fine di garantire , ai referenti del sodalizio medesimo  le condizioni per l'avvio prima e l'effettivo esercizio poi  dell'attività imprenditoriale  della distribuzione all'ingrosso ei prodotti farmaceutici  onde realizzare  lo scopo del sodalizio  del controllo della specifica attività economica"

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In particolare  sarebbe intervenuto secondo l'accusa " presso pubblici uffici  al fine di accelerare  l'iter burocratico per il rilascio delle necessarie autorizzazioni nella realizzazione  del CONSORZIO FARMA ITALIA e della società FARMAEKO srl  che prevedeva la distribuzione dei cosiddetti medicinali da banco sul territorio nazionale e  promuoveva  la nomina del responsabile  del relativo ambito amministrativo regionale  e concorreva ad indurre i soggetti preposti a rilasciare  la necessaria documentazione amministrativa  e certificazione, pur consapevole del reimpiego di capitali illeciti, provenienti dal delitto  associativo di stampo concorreva nei progetti commerciali inerente la distribuzione die farmaci ed imponeva nella struttura Farmaeko  l'assunzione e l'ingresso quale consigliere del figlio Giuseppe Tallini,  così da contribuire all'evoluzione  dell'attività imprenditoriale  del Consorzio farmaceutico fornendo le sue competenze e le sue conoscenze  anche nel procacciamento di farmaci da consorziare. In tal modo rafforzava la capacità operativa del sodalizio nel controllo di attività economiche  sul territorio". 

 

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