“La spartizione territoriale dei lotti boschivi tra le cosche di ‘ndrangheta”. La Procura della Repubblica di Catanzaro lo chiama così il capitolo dedicato alle presunte attività criminali degli Anello a cavallo tra le Pre-Serre vibonesi e catanzaresi. L’indagine è “Imponimento”, che due giorni fa ha portato all’esecuzione di 75 fermi e l’iscrizione di 158 persone nel registro degli indagati. A capo di tutti ci sarebbero stati Rocco e Tommaso Anello, descritti come capi indiscussi del sodalizio e con il ruolo di promozione e direzione della locale di Filadelfia, in provincia di Vibo Valentia.
Ancora più precisamente, le ramificazioni si spingevano nei comuni di Cardinale, Chiaravalle Centrale, Cenadi, Vallefiorita, Girifalco, Filadelfia, Polia, Monterosso Calabro e Capistrano, che rientrano nella zona di competenza di tre cosche di criminalità organizzata: famiglia Bruno, Iozzo- Chiefari e Anello.
Una capacità dunque di collaborare con altre cosche di ‘ndrangheta, come con i Gallace di Guardavalle, anche grazie alla mediazione di soggetti di Badolato vicini alla cosca.
La spiegazione della spartizione territoriale dei lotti boschivi tra le cosche di ‘ndrangheta viene fornita dal collaboratore di giustizia Salvatore Danieli, appartenente alla cosca Bruno di Vallefiorita, nel corso dell’interrogatorio del 7 aprile nel quale spiega che, in considerazione della presenza di numerose aree boschive e, conseguentemente, di un maggior numero di gare espletate (in effetti, solo negli ultimi cinque anni sono state indette ben quattordici gare boschive), il territorio, confinante con i Comuni di competenza di tutte e tre le famiglie, veniva ritenuto di competenza “collettiva”.
In particolare, deve rilevarsi che il territorio del Comune di Cenadi confina a sud, sud-ovest con il Comune di San Vito sullo Ionio (rientrante del territorio di competenza della famiglia Iozzo di Chiaravalle Centrale), a nord, nord-ovest con i comuni di Polia e Cortale (rientranti del territorio di competenza della famiglia Anello di Filadelfia) a est con il Comune di Olivadi (rientrante del territorio di competenza della famiglia Bruno di Vallefiorita).
Gli Anello però arrivavano anche a Lamezia. Non mancano dunque i rapporti con i Giampà-Iannazzo-Torcasio. Dall’altra parte della costa, invece, gli Anello collaborano con i Pesce di Rosarno
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