di TERESA ALOI
La 'Ndrangheta che conta migliaia di associati nel mondo. La 'Ndrangheta che cambia, che si evolve ma che mantiene il suo aspetto associativo e vertistico. La 'Ndrangheta che non ama l'individualità e che penetra ovunque. La 'Ndrangheta nel Reggino, in Italia e all'estero. La 'Ndrangheta che "viene ascoltata" per 233 anni.
Lo hanno ribadito oggi investigatori e inquirenti nel corso della conferenza stampa per illustrate i dettagli dell'operazione Millenium portata avanti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, supportati in fase esecutiva dai militari dei Comandi Provinciali competenti per territorio, dal ROS, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria e Sicilia, dal 14° Battaglione “Calabria”, dal Nucleo Cinofili e 8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia ed inoltre con il supporto dell’Unità ICAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) dello S.C.I.P. per gli aspetti di cooperazione internazionale di Polizia, che hanno eseguito una vasta operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta da Giuseppe Lombardo che stamattina ha portato all’arresto di 97 persone. LEGGI QUI LANOTIZIA DI STAMATTINA
"Un lavoro lungo e difficile che ha impegnato oltre 1000 uomini" ha sottolineato Riccardo Sciuto, Comandante Legione CC Calabria "impegnati in un'operazione imponente che ha disarticolato cosche importanti radicate nel Reggino le cui acquisizioni informative acquisite consentono di tenersi al passo con gli aspetti organizzativi della 'Ndrangheta"
Di attività lunghe complesse, - “se ci fosse stato un solo carabiniere ad ascoltare tutte le intercettazioni di questa inchiesta, avrebbe ascoltato intercettazioni per 233 anni. Questo è un dato che dimostra quanto sia indispensabile lo strumento di conoscenza straordinario costituito dall’attività di intercettazione” ha parlato il procuratore Giuseppe Lombardo. Il suo appello a "raccontare la 'Ndrangheta, al lavoro di divulgazione" per arrivare poi a ribadire che " è l'Antimafia un corpo unico non la Ndrangheta. Noi - ha sottolineato - siamo qui a dare risposte che non sono scontate. "Millennium" (nome in codice dell'operazione, ndr) a che a fare con il tempo perché si parla di una struttura criminale che opera da un tempo indefinibile che continua ad operare e che richiede da parte nostra uno sforzo continuo"
Uno sforzo continuo, costante "con uno spiegamento di forze non indifferente" ha ricordato il Generale Totaro, comandante provinciale dei carabinieri di Reggio mentre il colonnello Antonio Merola, comandante Reparto operativo dei carabinieri di Reggio, ha fornito dettagli sui 97 arresti e sul sequestro di un bar pasticceria della Locride " i cui prodotti venivano imposti e di un'azienda utilizzate per favorire le attività illecite dell’associazione. Poi , ha parlato de "La provincia” e i “locali”. "Le investigazioni hanno permesso di ridisegnare e riaggiornare la struttura e i vertici, oltre a confermare l’attualità dell’esistenza della “provincia”, un organo collegiale che svolge una funzione di raccordo tra i “locali” reggini e quelle dislocate in altre regioni d’Italia e all’estero e che regola ogni nuova costituzione di strutture di ‘ndrangheta, ingerendosi anche nelle assegnazioni delle nuove cariche, garantendo il rispetto delle regole dell’associazione e dirimendo controversie tra gli associati". Senza dimenticare che le indagini hanno inoltre permesso di registrare l’operatività dei “locali” reggini di Sinopoli, Platì, Locri, Melicucco e Natile di Careri, nonché di quelli di Volpiano (TO) e Buccinasco (MI). Poi, ricordati momenti di conflittualità tra cosche in diverse fasi delle indagini come quella culminata con un sequestro di persona, organizzato dai vertici del locale di Platì, a un appartenente alla cosca Alvaro, a causa di un debito di 45.000 euro per un carico di sostanza stupefacente mai arrivato a destinazione che veniva rilasciato solo dopo il pagamento di una prima tranche.
E' stato il tenente colonnello Gianmarco Pugliese, comandante gruppo Locri a parlare della cosca Barbaro- Castani, del narcotraffico e dell'alleanza tra i locali dei 3 mandamenti. "Una struttura con ruoli ben precisi che si occupava della importazione della cocaina dal Brasile, Panama e Colombia. Droga che arrivava al porto di Gioia Tauro per poi essere commercializzata nel Milanese e nel Pavese grazie a soggetti originari di Platì". Un cenno poi alle estorsioni che imponeva agli imprenditori "costretti a versare il 3 per cento dell'appalto". Ulteriori dettagli poi, sul ruolo avuto da un indagato nel sequestro di persona di Mariangela Passiatore ,moglie di un imprenditore del Milanese, rapita a 44 anni il 28 agosto del 1977 da Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria, dove stava trascorrendo le vacanze con il marito e le figlie, assassinata poche ore dopo il rapimento e i cui resti non furono mai ritrovati.
Walter Ignazzitto, procuratore aggiunto ha parlato della pervasività delle cosche nelle Reggino, "del rastrellamento di voti, pacchetti di vori che dovranno poi essere restituiti attraverso favori e incarichi per le elezioni al consiglio regionale" che mostrano "uno spaccato inquietante".
"La capacità della cosca Alvaro di restare dominante e la capacità di intervenire nel controllo del tessuto economico e che sempre di più si sta concentrando sul narcotraffico" per il procuratore aggiunto Stefano Musolino.
Presente alla conferenza stampa il sostituto procuratore della Dna Sandro Dolce. "La mia presenza vuole essere un riconoscimento da parte del procuratore nazionale Gianni Melillo a questo ufficio, a tutta la magistratura reggina non per questa specifica indagine ma per l'atteggiamento che la procura reggina ha rispetto al contrasto alla Ndrangheta ormai da anni". E a pochi giorni dall'anniversario della strage di Capaci (23 maggio) il ricordo di Giovanni Falcone. " Il modo migliore per ricordare e onorare Il suo sacrificio, quello della moglie e di tutta la scorta è quello di sottolineare il ruolo che la Dna riesca a svolgere grazie alla collaborazione di uffici come quello di Reggio". Quella Direzionale nazionale antimafia pensata e fortemente voluta dal magistrato che ha dedicato la sua vita alla lotta alla mafia.
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