Operazione Olimpo, Anastasi e Calafati per l'affaire a Squillace volevano coinvolgere Pittelli

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Pasquale Anastasi
  26 gennaio 2023 15:37

di PAOLO CRISTOFARO

Insieme ai nomi degli indagati dell'inchiesta "Olimpo", condotta dalla Dda di Catanzaro a guida Nicola Gratteri, anche quello di Pasquale Anastasi, ex dirigente della Regione Calabria che dagli inquirenti è accusato di traffico di influenze illecite, nell'ambito di presunte attività, in concerto con Vincenzo Calafati, riguardanti il settore turistico. In particolare, secondo gli inquirenti, Anastasi "in qualità di ex dirigente del Dipartimento Turismo e Beni Culturali - Istruzione e Cultura della Regione Calabria, sfruttando la nutrita rete relazionale intessuta con i vertici dell'apparato amministrativo dell'Ente, nel corso della sua attività lavorativa si faceva promettere indebitamente da Calafati, quale responsabile del gruppo turistico "TUI" per la Calabria, nonché quale referente della 'ndrangheta del vibonese, ingenti somme di denaro a mezzo 'consulenza' prestata in favore del Tour Operator "TUI" e della direzione "TUI Magic Life" di Pizzo".

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IL PROGETTO A SQUILLACE - Al centro di alcune conversazioni captate dagli inquirenti, l'ipotesi di un progetto milionario da realizzare su un terreno di Squillace di circa 120mila metri quadri, per un valore di 26 milioni di euro. In una conversazione telefonica del 2017 tra Anastasi e Calafati si parlava di un qualcosa da realizzare. Calafati domandava ad Anastasi se fosse possibile farlo. "Si può fare", la risposta dell'ex dirigente regionale. L'oggetto della discussione sarebbe emerso in un'altra intercettazione, tra Calafati e Norbert Gratzel, responsabile del tour operator tedesco "TUI Group", il 26 gennaio 2017. Da quanto captato è emerso il progetto relativo a un terreno a Squillace sul quale andava costruita una struttura di 350 camere e che doveva essere depositato in Regione Calabria. "E' a Squillace, eh... la costa ionica...", diceva al telefono Calafati. "Ha parlato con il proprietario già?", domandava Gratzel.

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L'INCONTRO DA FARE IN GERMANIA CON I MANAGER E LA POSSIBILITA' DEI FONDI STATALI - Nelle conversazioni si parlava di incontrare i proprietari del terreno, ma anche di un incontro in Germania, ad Hannover, sede del gruppo "TUI", per partecipare ad un meeting nel corso del quale Anastasi e Calafati avrebbero dovuto incontrare, secondo gli inquirenti, Bernd Maser, manager responsabile della gestione generale delle attività finanziarie del brand "Robinson". Calafati, ancora, parlando del progetto spiegava all'interlocutore "come l'affare di Squillace potesse giovarsi di un sostanzioso finanziamento statale", circa metà della spesa secondo quanto scrivono gli inquirenti. Il 25 febbraio 2017, ancora, una nuova intercettazione capta la conversazione tra Calafati e il figlio stavolta, nella quale si parlava della necessità di coinvolgere entrambi i brands, "Robinson" e "TUI" che dovevano predisporre due progetti per accedere al finanziamento. 

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LA VOLONTA' DI COINVOLGERE GIANCARLO PITTELLI - In una conversazione dell'11 maggio 2017, Vincenzo Calafati e Pasquale Anastasi, secondo quanto scritto dagli inquirenti nell'ordinanza a firma del gip Chiara Esposito, parlavano della necessità di coinvolgere nell'affare anche Giancarlo Pittelli, noto avvocato penalista, già senatore e massone, arrestato nell'ambito dell'Operazione "Rinascita-Scott". Pittelli, secondo gli inquirenti, "poteva garantire l'aggancio con le consorterie locali". Nella stessa conversazione ancora, i due si accordavano "sulla spartizione degli esborsi e sulla strategia di estromissione dei Celi, imprenditori interessati all'appezzamento di terreno di Squillace. Il progetto di Squillace sarebbe poi naufragato e l'attenzione degli interessati si sarebbe rivolta al villaggio turistico (ex Club Med) di Pizzo, nel Vibonese, presso il quale far inserire la "TUI".

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