
Il Gup del Tribunale di Catanzaro, in accoglimento della richiesta presentata dai legali Salvatore Staiano ed Antonio Lomonaco, ha ordinato la sostituzione del carcere con gli arresti domiciliari di Gennaro Felicetta, accusato di diverse estorsioni aggravate del metodo mafioso, oltre a reati in materia di detenzioni di armi.
Felicetta Gennaro é il nipote del presunto boss Francesco Bruno, già condannato di essere promotore del clan di Vallefiorita nell’ambito dell’operazione della Dda di Catanzaro "Jonny", un blitz degli anni scorsi che ha interessato il crotonese.
Gli arresti domiciliari sono stati concessi nell’ambito dell’operazione denominata "Pneus", indagine condotta dai Carabinieri e coordinata dalla DDA di Catanzaro, che avrebbe disvelato una lunga serie di atti e minacce perpetrate nei comuni di Amaroni e Vallefiorita, mirate ad ottenere il pagamento del “pizzo” con modalità tipicamente ‘ndranghetistiche.
La tesi accusatoria sarebbe sorretta anche dalle denuncia presentata un imprenditore locale, vittima di alcune ipotesi estorsive.
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