Il Gup di Reggio Calabria, Irene Giani, ha prosciolto, ‘per non avere commesso il fatto’, quattro persone indagate nell’operazione ‘Propaggine” del maggio 2022, che era sfociata in 43 misure di custodia cautelare, eseguite a Roma, e 29 in Calabria. Si tratta di Domenico Licastro, Salvatore Alessi, e dei fratelli Francesco e Giuseppe Versace, tutti calabresi.
Salvatore Alessi, era originariamente imputato di favoreggiamento aggravato dalla finalità di agevolazione della cosca ‘Alvaro’ di Sinopoli. Assegnato agli arresti domiciliari, l’indagato era stato poi rilasciato per effetto dell’accoglimento del Riesame avanzato dai difensori sull’assenza di esigenze cautelari. Per Domenico Licastro, Francesco e Giuseppe Versace, ai quali era stata invece contestata la cosiddetta ‘intraneità’ alla cosca ‘Alvaro’, operante nella Capitale e nei territori aspromontani di Sinopoli e Cosoleto, nel Reggino, era stata disposta dal Giudice delle indagini preliminari la custodia cautelare in carcere, annullata nel prosieguo dal Tribunale del Riesame di Reggio Calabria in accoglimento dei ricorsi delle difese.
Il Gup di Reggio Calabria, rigettando la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha evidenziato “l’insufficienza degli elementi di prova contenuti nel fascicolo processuale”, applicando il nuovo parametro decisorio in udienza preliminare introdotto dalla riforma “Cartabia” del processo penale che consente al Gup di pronunciare sentenza di non luogo a procedere quando gli elementi acquisiti non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna.
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